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Milano scende in piazza, weekend di proteste e manifestazioni

Primo weekend di dicembre: freddo pungente, cielo grigio, alto tasso di umidità. Qualcuno ne ha approfittato per fare un po' di shopping natalizio, qualcun'altro per far sentire la propria voce, in molti hanno partecipato alla City Marathon.

Già, è stato un fine settimana caldo, nonostante la temperatura. I cortei di protesta sono iniziati sabato mattina, a sfilare per le vie della città, da piazza Oberdan al Teatro Manzoni, migliaia di poliziotti contro la Finanziaria 2008 che non stanzia risorse per la sicurezza. Mancano agenti, non ci sono abbastanza auto per le pattuglie, il lavoro della polizia è pericoloso e non viene riconosciuto. Intanto i crimini aumentano e non ci sono i mezzi per intervenire. Non solo delusione per quell'aumento di contratto di 5 euro, ma anche tanto sdegno per così poco interesse nei confronti di chi ogni giorno rischia la vita per la tutela dei cittadini.

Poche ore dopo sono i cittadini che alzano striscioni e intonano cori contro l'amministrazione Moratti. Sono davanti alla sede del Corriere in via Solferino, perchè vogliono che si continui a parlare della loro condizione disperata. Sono i residenti delle case popolari della periferia, schiacciati da criminalità, abusivi e amianto.

Ci sono gravissimi problemi di vivibilità su uno dei diritti fondanti della società civile in cui dovremmo vivere: il diritto ad avere un'abitazione decorosa. Purtroppo in un paese che si considera sviluppato e fa parte degli 8 grandi, questo diritto non è garantito. Si sentono considerati "cittadini di serie B", il degrado da cui sono circondati è davanti agli occhi di tutti eppure si rimanda sempre, si trovano delle soluzioni temporanee, non si interviene tempestivamente e in modo efficace e la vita per loro è sempre più dura.

Altro importantissimo appuntamento quello delle vittime della violenza che hanno simbolicamente sfilato sotto il carcere di San Vittore, la giustizia non è più tale e chi ne ha subito le conseguenze, direttamente o attraverso persone care, urla per la certezza della pena. Certezza inesistente, per l'indulto, per gli sconti per buona condotta, per i processi infiniti e le sentenze ingiuste e a rimetterci è chi ha già sofferto tanto senza colpe.

Sorge un nuovo giorno e ieri, domenica, Milano si tinge di tanti colori diversi. Gli atleti fanno stretching prima di affrontare i 42 km della maratona, un grande momento di sport e divertimento (e alla fine anche un successo di partcipanti e pubblico).

Kakà, neo pallone d'oro, si gode tutti i suoi tifosi in adorazione dalla terrazza di Piazza Duomo, mostrando il suo trofeo.

Silvio Berlusconi, replica il bagno di folla di due settimane fa dopo che i suoi hanno votato per decidere il nome del nuovo grande partito di destra. Ma la festa non è per tutti:a dieci mesi di distanza dal caso Chinatown, i residenti di Paolo Sarpi tornano sul piede di guerra contro Palazzo Marino che non ha mosso un dito per frenare l'illegalità del commercio cinese.

La situazione è addirittura peggiorata e ancora non si sa che fare. Si rimanda in continuazione una decisione, se ne riparlerà a gennaio. 

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