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Milano, rapina finisce in tragedia: medico muore soffocato

In un periodo in cui la sicurezza è tornata d'attualità, questa tragica notizia getterà Milano nel vortice delle polemiche sulla criminalità che nessuno riesce più a tenere a bada. Non ci sono colori, destra o sinistra poco conta. Se il governo ha le sue colpe l'amministrazione milanese ne ha altrettante. Un problema trasversale che non si riesce a risolvere.

Marzio Colturani, un ginecologo in pensione, è morto ieri notte durante una rapina nella sua abitazione. L'omicidio è avvenuto in zona Fiera, in una abitazione lussuosa in via Comerio.

Secondo le prime ricostruzioni – leggiamo – nell'appartamento si sarebbero introdotti almeno tre banditi, forse dell'Est europeo, a giudicare dall'accento e dalla testimonianza del figlio, che avrebbero immobilizzato entrambi. Il medico sarebbe stato imbavagliato con del nastro adesivo da pacchi e il suo corpo immobilizzato con una coperta o un lenzuolo che gli è stato avvolto intorno. Quando il figlio è riuscito a liberarsi, dopo che i banditi aveva lasciato la casa, ha visto che il padre, già malato, respirava a fatica. L'uomo sarebbe morto poco dopo, probabilmente proprio a causa dell'imbavagliamento. Inutile la chiamata al 118: quando sono arrivati i soccorsi era già morto.

 

I banditi sono entrati in casa poco dopo le tre di notte; forse con una chiave, visto che non c'è stata effrazione. Hanno sorpreso nel sonno il figlio della vittima, Luca, farmacista trentenne, lo hanno colpito con un pugno e immobilizzato e imbavagliato nella sua stanza. Poi sono entrati nella stanza del padre, che è vedovo, lo hanno immobilizzato e imbavagliato con del nastro adesivo e hanno svaligiato la casa portando via quadri, gioielli e soldi da una cassaforte. Il ginecologo aveva un altro figlio, Matteo, 34 anni, giornalista televisivo, che vive a Sesto Calende.

Insomma, c'è da giurare che a breve rivedremo le polemiche sull'immigrazione, sui cittadini dell'Est che sembrano aver trovato in Italia la loro miniera d'oro. Non si sono ancora placate le polemiche sul Rumeno che ha ucciso una donna a Roma, ieri eravamo qui a parlare di violenza tutta made in Italy, oggi siamo ancora di fronte ad una nuova emergenza criminalità.

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