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Scontro in Comune sull'Ecopass, per Forza Italia "gli abbonamenti non si toccano"

La storia infinita continua. L'odissea Ecopass non trova tregua e soprattutto non trova un accordo definitivo. Peggio che peggio, ora si rischia di far saltare l'intero progetto per una spaccatura politica. La pietra dello scandalo sono i famigerati abbonamenti, che farebbero crollare i ricavi del Comune senza andare minimamente ad intaccare il fattore traffico. 

Gli abbonamenti generalizzati sono, in pratica, una tariffa di favore applicata ai residenti, che quindi non sarebbero invogliati a scegliere un mezzo alternativo di trasporto all'auto inquinante. Questo porta, tra l'altro, a minimizzare il ticket d'ingresso, riducendolo a dazio sulla circolazione invece di intenderlo come un piano antismog.

La discussione politica si è, dunque, arenata a questo punto: opposizione assolutamente contraria alle agevolazioni che mettono in discussione la seriatà e l'efficacia del progetto e che sono assolutamente incoerenti con gli obiettivi di incentivazioni alla mobilità sostenibili, senza contare che a rimmetterci sarebbe anche la parte economica. Cdl, capeggiata da Forza Italia, è irremovibile sul versante opposto, ovvero, l'accordo sottoscritto inizialmente con il sindaco non si modifica, altrimenti si mette in discussione l'intero piano ticket.

Conclusione del tira e molla è che a un mese e mezzo circa dalla data prevista per l'entrata in vigore dell'ecopass – 2 gennaio – ci sono più dubbi che certezze. Non esiste un vero e proprio accordo tra le parti, ancora non si parla di far partire la campagna di comunicazione informativa per i cittadini (perchè non si cosa dirgli in sostanza), la Corte dei Conti continua a indagare su costi e ricavi, il Ministero dei Trasporti storce il naso e la delibera staziona in Avvocatura per il parere di legittimità.

Di questo passo l'ipotesi più probabile è che l'avvio della pollution charge sarà molto caotico e burrascoso. Per non fare figuracce a inizio gennaio si proverà comunque a fare qualcosa creando mille polemiche in più di quelle che ci sono adesso, ci si accuserà a vicenda di colpe e responsabilità per cui le cose non funzionano, si troveranno altrettanti cavilli per tornare sui propri passi, i milanesi e non, giustamente si infurieranno, le polveri sottili continueranno a stazionare nell'aria ben oltre la soglia di allarme e così via.

E' vero, l'immagine è apocalittica, forse eccessiva, ma forse prendere tutto sottogamba e fare alla fine solo e sempre i propri inutili interessi economici è altrettanto inutile. Se tassa deve essere che tassa sia. Chi decide di entrare a Milano in auto paga, a prescindere che sia residente e a prescindera da quanto sia "inquinante". 

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