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Nuove piste ciclabili: il Comune si impegna nella mobilità sostenibile

Eccoci arrivati al giro di boa. Dopo le promesse, mantenute così così, le pezze messe per placare gli animi dei ciclisti, ben tre assessori: ai Lavori Pubblici, Bruno Simini; al Verde, Maurizio Cadeo e allo Sviluppo  del territorio e Mobilità, Carlo Masseroli hanno un piano comune.

Approvato venerdì in giunta il progetto triennale delle opere pubbliche, ora è ufficiale entro il 2015 (con calma), mitica data dell'Expo che ormai tutti noi milanesi amiamo, il piano della mobilità sostenibile sarà completato. In tutto otto raggi da 72 chilometri per 20 milioni di euro di investimento.

La rivoluzione parte dal centro. Da li partiranno gli interventi per ricucire le piste ciclabili già esistenti (nella foto una di queste in zona San Donato, foto di Leonardo) e si aumenteranno le rastrelliere per parcheggiare le bici. la novità più importante è un'altra: i marcipiedi divisi in due per far convivere pedoni e ciclisti in armonia, così come già accade in altre città d'Europa votate alle due ruote. I percorsi interesseranno da Duomo:corso Monforte, Castello, Porta Nuova, e un grande raggio verde che collegherà San Marco con il Parco Nord. Cambiamenti importanti che rivedranno la configurazione di una città che vuole fortemente più spazio per le biciclette.

Soprattutto dopo i tragici eventi che hanno, di nuovo, macchiato di sangue le strade milanesi. Sette i morti dall'inizio dell'anno, due negli ultimi giorni. Le associazioni insorgono. Ciclobby organizza manifestazioni e fa sentire viva la propria voce, ora incrocia le dita e spera che la situazione cambi veramente e in fretta.Non solo potenziando la rete ciclabile ma anche intervenendo su forme di moderazione del traffico, soprattutto limitando la causa principale degli incidenti stradali: la velocità. Nell'interesse di chi pedala, ma non solo, anche di città migliore, più vivibile, meno inquinata. Ce lo siamo detti tanti di quelle volte che le idee ci sono, bisogna solo metterle in pratica e basterebbe veramente poco, non solo a livello di volontà, ma credo anche di investimenti se lo si volesse davvero. E verissimo quando si dice che le soluzioni più semplici sono anche le più difficili da realizzare. Si va sempre alla ricerca del cavillo dell'impossibile, invece sarebbe veramente una conquista per tutti.

MIlano è pianeggiante, non eccessivamente grande, con poche precipitazioni e un clima tutto sommato sopportabile. Praticamente il paradiso del ciclista non professionista. Sia chiaro, tolto lo smog, tolto il traffico e tolte tutte le insidie che la strada offre lungo il suo percorso. In conclusione, se l'Expò riuscirà nel miracolo del piano della mobilità sostenibile ben vengano gli ispettori tutte le volte che ne hanno voglia!

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