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Segrate, stuprata per ore: i milanesi hanno paura (ma la legge Pollastrini è ferma)

Torniamo sulla notizia del sequestro dei due ragazzi di Segrate e dello stupro ai danni della ragazza, perchè Milano sta reagendo indignata a quanto accaduto.

In primo luogo il nostro sondaggio (continuate a votare, avete ancora tempo) delinea una situazione preoccupante: i cittadini hanno paura, non si sentono sicuri. Non solo nelle ore notturne, anche di giorno.

Ma non ci vogliamo soffermare solo su questo aspetto, perchè quando si parla di sicurezza – in questo caso di insicurezza – è sempre meglio parlare anche delle possibili soluzioni al problema. Altrimenti si fa solo dell'inutile armarmismo fine a se stesso.

Ieri avevamo parlato di una task force anti-stupro proposta dal vice Sindaco Riccardo De Corato, oggi invece riportiamo le dichiarazioni di Letizia Moratti.  

Sono fortemente preoccupata — attacca la Moratti —. Non capisco perché un provvedimento importantissimo come il disegno di legge Pollastrini (che prevede anche il processo per direttissima, ndr.) sia fermo in Parlamento da sei mesi. Non dovrebbe presentare problemi politici particolari, ma non è ancora stato approvato.

E la Moratti, come riporta il Corriere, ricorda anche alcuni articoli della legge (gli stupri sono in aumento, non solo a Milano): L'inasprimento delle pene, la creazione di un reato apposito per il reato di violenza compiuto tra le mura domestiche e il processo per direttissima per gli stupratori.

Sarebbe un passo avanti, senza ombra di dubbio. Intanto proseguono le indagini sullo stupro di Segrate. La ragazza non rilascia dichiarazioni – giustamente, aggiungo io – ed è ancora sconvolta, a quanto pare però i carabinieri potrebbe essere sulla giusta via. La telecamera dell'istituto di credito che si affaccia sul parcheggio dove è avvenuto il sequestro ha ripreso una vettura sospetta.

Intanto i carabinieri ascoltano anche alcuni testimoni. Uno di loro afferma: «Ricordo un gruppo di extracomunitari davanti al portone, un´ora prima dell´aggressione, erano seduti proprio qui – indica – . Fumavano e chiacchieravano. Erano tranquilli. Quando ho saputo quello che era successo ho subito pensato a loro».

Insomma, la cattura potrebbe essere vicina. Il problema però -almeno per ora – rimane. 

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