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Covid, l’appello del mondo della musica live: “Troppe restrizioni”

La nuova campagna 2022 si chiama #nessunconcerto: il grido di aiuto del mondo della musica live.

nuova campagna #nessunconcerto, l'appello del mondo della musica live

Nella giornata di giovedì 10 febbraio riapriranno le discoteche. Ancora stringenti, invece, le condizioni per i concerti: spettatori solo seduti, proibito l’acquisto di cibo e bevande.

L’appello del mondo della musica live, Citterio: “Non ci stiamo dentro”

Lorenzo Citterio, dell’Alcatraz, dichiara: “Il che per molti di noi, me compreso rende il tutto insostenibile. Io avrei una capienza normale di 3.500 spettatori in piedi, in media ognuno di loro spendeva 5 euro al bar, da cui incassavo 18 mila euro circa. Ora, a parte il costo delle sedie, posso stare sui mille presenti, e senza più le loro consumazioni. Facile capire che non ci stiamo dentro. Perdipiù in questo gennaio non ho potuto neanche usare la cassa integrazione; quindi, ho dovuto mantenere io i miei 20 dipendenti fissi”.

Gli esercenti della musica dal vivo hanno deciso di lanciare una nuova campagna sul web: #nessunconcerto. Attualmente è solo una mobilitazione “che speriamo abbia lo stesso effetto dell’altra” dice Fulvio De Rosa, del Live di Trezzo, riferendosi a #l’ultimoconcerto, dell’anno scorso. De rosa prosegue: “unirci e compattarci, aiutarci a parlare con una voce sola, e a fare capire che tra il mondo di cinema e teatri e quello delle discoteche c’è tutto quello dei live club, che va aiutato non solo in senso economico, ma anche con una promozione nuova quando si ripartirà, perché il pubblico andrà rieducato a tornare ai concerti. Lo Stato dovrà muoversi in questo senso“.

L’appello del mondo della musica live, Sacchi: “I luoghi della cultura vanno aiutati concretamente

Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura, assicura un aiuto dal Comune: “In questo settore le disposizioni centrali in materia di sicurezza sanitaria sono più che in altri severe, ora intensificheremo i rapporti col governo per capire le prospettive temporali. I luoghi della cultura, che includono anche club e discoteche, vanno aiutati concretamente: condivido le istanze di aiuto e di appello a forme di agevolazioni e incentivo“.

Il presidente milanese del sindacato locali da ballo milanese, Roberto Cominardi, della discoteca Old Fashion afferma: “Noi siamo un presidio sociale, aiutiamo a tenere sotto controllo i giovani. Ci chiudono per Capodanno, col risultato che 20 mila si assembrano spontaneamente in piazza Duomo e succede quel che succede. E comunque non si può andare avanti a ripartenze e chiusure, il settore dei concerti vive di programmazione“.

L’appello del mondo della musica live, Genovese: “Clima di incertezza e di timore nel pubblico”

Daniele Genovese, direttore generale del Blue Note, nonostante riesca a continuare a fare concerti, chiarisce: “È proprio la particolare programmazione, oltre che l’assetto della sala, a permetterci di restare aperti. Nonostante ciò, questo resta comunque un momento critico e di difficile gestione: alla difficoltà di organizzare show in un contesto di questo tipo (annullamento di tour e spettacoli, difficoltà nei viaggi degli artisti, irrigidimento delle regole, eccetera) si aggiungono icontinui cambiamenti delle regole e le nuove restrizioni, checreano oneri monetari e organizzativi interni al limite dell’insostenibilità, oltre a generare un clima di incertezza e di timore nel pubblico”.

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