Niguarda è considerato il quartiere più milanese di Milano, ecco cosa vedere: la mappa
Niguarda è un quartiere di Milano, da borgo agricolo di 810 anime a inizio ottocento è oggi un quartiere cittadino posto nella zona settentrionale della città, appartenente al Municipio 9: la mappa dei luoghi più significativi.
La storia del quartiere Niguarda
Il quartiere, precedentemente comune autonomo, venne annesso a Milano nel 1923, così come gli era già successo nel 1808 durante il periodo del Regno d’Italia napoleonico, salvo essere nuovamente scorporato nel 1816 col ritorno degli austriaci.
E’ dominato dall’enorme ospedale in marmo bianco, inaugurato nel 1939 e si liberò un giorno prima dal nazifascismo del resto della città; la memoria partigiana è impressa nel grande murale rosso all’ingresso del quartiere.
Il quartiere Niguarda, a nord della città, è spesso considerato un paese a sé stante, abitato da famiglie di ceto medio e popolare.
La mappa del quartiere e i luoghi da visitare
Il quartiere può essere raggiunto con diverse possibilità: tram, metro, bus e bici. Tram 4, 5 – Bus: 51, 166, 172 – M4 Lilla: Ca’ Granda. La visita è un’occasione per attraversare la storia politica, sociale e culturale di un’importante zona di Milano: via Ornato, una via a serpentina che percorre tutto il cuore di Niguarda.
La prima tappa da effettuare è Parco Nord, realizzato sulle aree dismesse della Breda Aeronautica, dopo la seconda guerra mondiale. All’interno del Parco Nord si possono trovare gli orti regolamentati, realizzati dalla fine degli anni Ottanta per un’esigenza degli anziani e per riqualificare le aree interessate dal fenomeno degli orti abusivi. Tuttavia, nel parco sono presenti anche stagnetti e laghetti collegati tra loro. Inoltre, nel 2000 a terra ad ogni albero presente è stato posizionato un microchip che contiene tutte le informazioni sul suo stato di salute e la storia degli interventi realizzati.
Visita imperdibile nel quartiere Niguarda è, inoltre, Villa Clerici, dimora storica risalente al XVII secolo, ampliata e abbellita per volontà di Anton Giorgio Clerici. Oggi utilizzata per eventi culturali e matrimoni.