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Ospedale Niguarda di Milano: lavori nelle sale dell’ospedale di pediatria meneghino

Il rinnovo dell'Ospedale Niguarda di Milano circa le sale di pediatria.

La sanità italiana spicca, in ambito mondiale, per la sua qualità ed efficienza. Nonostante i periodi difficili affrontati da questo paradigma nei drammatici anni della pandemia, oggi il sistema sembra essere sulla via del ritorno ad un’eccellenza, il cui plauso, mancava purtroppo da tanto tempo. Un simbolo di rinascita, dunque, quello percepito dalle Istituzioni e dai pazienti dell’ospedale Niguarda di Milano, uno dei poli di pediatria di eccellenza nel nostro Paese che, come testimoniato anche dall’articolo del giornale ItalianiNews, è stato oggetto di un ambizioso lavoro di restauro e ammodernamento nelle sale dipinte vent’anni fa da Domenico Fazzari.

Un’iniziativa lodevole, frutto del sostegno di Corrado e Giovanna Passera, desiderosi di vedere tornare allo splendore originale i meravigliosi orizzonti marini, le vedute montane e i paesaggi desertici da Mille e Una Notte che caratterizzano le sale del Pronto Soccorso pediatrico dell’ospedale Niguarda di Milano. Questo nuovo look è stato possibile grazie all’operazione Senza Confini¸ un progetto di umanizzazione che, come detto, è stato reso possibile dal sostegno di Corrado e Giovanna Passera e al coinvolgimento in ambito progettuale di Ilenia Cappa, insieme al fotografo Alessandro Ballini, la Graphic Designer Alice Mauro Chiara e all’azienda Grafiche Abi2ue.

Quanto fatto all’interno delle sale del Pronto Soccorso di Milano rappresenta un gesto di vicinanza e affetto nei confronti dei pazienti e dei professionisti che, ogni giorno, impiegano mente e cuore nella cura dei più piccoli, compiendo veri e propri interventi salva vita proprio tra quelle sale. In una metropoli grande come Milano, l’Ospedale Niguarda ha sempre rappresentato un vero e proprio punto di riferimento, un porto sicuro in cui potersi recare per assicurare tranquillità e salute ai propri figli e, in generale, alle persone più innocenti. Nelle prossime righe, il dettaglio sull’eclettica notizia.

L’obiettivo primario dei lavori di ammodernamento delle sale del pronto soccorso dell’ospedale Niguarda di Milano

Come spiegato dal direttore generale dell’ospedale Niguarda di Milano, Marco Bosio, l’obiettivo primario di questo ambizioso progetto di restauro è stato quello di portare colore e, soprattutto, calore, all’interno di ambienti in cui generalmente si respira preoccupazione. Soprattutto le sale d’attesa, parte di quello che può essere un percorso di cura più o meno tortuoso, riuscire ad alleggerire, anche soltanto inconsciamente, la permanenza evitando che l’ambiente risulti cupo si è rivelato necessario.

Il grande ospedale metropolitano presenta, oggi, scorci completamente nuovi riprodotti sui muri. Di fatto, si tratta di repliche dei dipinti a cui lavorò poco più di una ventina d’anni fa, il rinomato artista Domenico Fazzari, responsabile delle decorazioni presenti sui muri della vecchia sede del reparto di Neonatologia dell’ospedale Niguarda di Milano, ossia di uno dei padiglioni più importanti e storici del frequentato nosocomio. Le opere sono state restaurate attraverso una fase preliminare di fotografia degli originali e una stampa successiva in dimensioni naturali. Le riproduzioni ottenute hanno, poi, avuto modo di essere posizionate sulle pareti del pronto soccorso pediatrico.

Un progetto nobile ed inclusivo

I sostenitori dei lavori: Giovanna e Corrado Passera, hanno rimarcato a più riprese l’importanza del polo di pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Niguarda di Milano, definendolo un vero e proprio punto di riferimento per i piccoli pazienti di tutte le nazionalità, fautori e portatori di storie e culture diverse. Si è pensato proprio a loro e al loro benessere quando si è scelto di riprodurre i dipinti del Fazzari che, attraverso i suoi paesaggi variegati e alla forza dell’arte è riuscito, già a suo tempo, a trasmettere valori come quelli dell’inclusione, dell’amicizia e della condivisione, necessari in una realtà come la nostra e in un periodo storico come quello attuale.

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