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Antonio Rossi, nativo di Lecco, ma milanese di adozione, racconta la sua visione di Milano: una città ricca di contraddizioni.
Secondo il famoso canoista Milano deve puntare a essere capitale del bene d’Italia prima che dei beni.
Luci, traffico, frenesia, gente che arriva da tutto il mondo, negozi di ogni tipo, per un bambino una metropoli come Milano ha indubbiamente un grande fascino. Le sue dimensioni, i suoi ritmi e le sue grandi disuguaglianze, però, possono creare anche un senso di smarrimento.
Milano è una città di forti contrasti che negli ultimi anni si sono acuiti. C’è un mare di gente che fa volontariato ma per la strada regna l’indifferenza per l’altro.
C’è chi vive ‘alla grande’ e ama sfoggiarlo e chi deve lottare allo strenuo per arrivare a fine mese, nascondendolo con grande dignità. C’è chi segue le regole puntigliosamente e chi se ne infischia apertamente. In una città più piccola come Lecco, la mia città, tutto è più a misura d’uomo.
La sicurezza, l’uguaglianza sociale, il rapporto umano, il desiderio di essere capitale del bene d’Italia prima che dei beni, di essere un faro di positività per le nuove generazioni, non solo una mela da mordere e poi da gettare a terra.
Non si può odiare Milano, la si può solo amare, sia che tu ci nasca sia che tu venga da fuori. Però si può fare molto per migliorarla, per renderla ancora più bella e attraente agli occhi di tutti, meneghini, lombardi, italiani e cittadini del mondo.
Le grandi opportunità che offre, qui puoi fare davvero qualunque cosa.
Piazza del Duomo. Basta mettere un cappello e alzare il bavero della giacca e sparisci nella folla, diventi uno su mille. Se hai bisogno di ritrovarti, di riflettere, fai due passi sul sagrato, ammiri lo splendore che hai intorno, dai uno sguardo alla Madonnina e ritrovi la strada giusta. Se sei in compagnia di qualcuno che ami basta uno sguardo per sentirne il calore amplificato.
Per me è davvero la piazza più bella del mondo, dopo piazza XX settembre a Lecco, insieme a piazza del Campo a Siena e a piazza Ducale a Vigevano.
Premetto che sono ancora uno sportivo, chi ama e pratica lo sport è sempre uno sportivo, sia che si cimenti per diletto sia puntando a risultati e, soprattutto, a qualsiasi età. Per me che sono milanista, San Siro non può che essere lo stadio più bello del mondo. Certo, non è più al passo con i tempi, ma questa considerazione apre spazio a mille soluzioni.