L’Inter di Stramaccioni, alla sua seconda uscita, non va oltre un affannoso pareggio in rimonta per 2-2 contro un Cagliari ridotto in dieci. E gli applausi di Massimo Moratti all’esordio di San Siro sono già dimenticati…
Mi chiedo se anche oggi il buon Massimo Moratti salterà come un grillo dicendo che in questa Inter si vede già la ‘mano’ di Andrea Stramaccioni. In questo ‘tristo’ campionato devo dire che la squadra nerazzurra ha fornito, senza nemmeno troppo bisogno di sforzarsi, diversi momenti di grande ilarità.
Non starò a ripercorrere il rapporto creato, costruito, masticato e poi rigurgitato con Giampiero Gasperini prima e Claudio Ranieri poi, ma certamente l’ingresso del buon ‘Stramaccia’ sulla panchina del Biscione è stato molto divertenete. Una scelta ai limiti del nonsense, e forse oltre, giustificata dalla vittoria di un torneo appena superiore a quelli da spiaggia, ma che Moratti, per indorare una stagione da buttare in pattumiera, ha subito provveduto a definire ‘Champions League’. Va beh, già questo vale un ‘bianchino’ al bar, ma andiamo oltre.
Al termine di una delirante partita contro il Genoa, ‘herr president’ sembra un uomo rinato e un presidente felice, batte le mani contento, mentre i giornali (porque, porque, porque?) si affannano a starnazzare di ‘StraInter’. Insomma, tutto sistemato. Oggi arriva Cagliari-Inter, un 2-2 stiracchiato con l’uomo in più e sempre a inseguire i sardi, peraltro nemeno al Sant’Elia. Insomma, possibile che non sfugga qualcosa? Ma va bene lo stesso. Applausi alla ‘scoperta’ nerazzurra, al ‘conducator’ europeo dei giovani nerazzurri. L’Inter del futuro riparte da qui. Oppure no? (foto: infophoto)