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Milano, famiglie sospese: il sindaco incontra il comitato per una soluzione

Un incontro cruciale per sbloccare le situazioni di 1.600 famiglie in attesa di casa.

Il sindaco di Milano incontra il comitato delle famiglie sospese
Il sindaco di Milano discute con il comitato per trovare soluzioni per le famiglie in difficoltà.

Un incontro significativo a Palazzo Marino

Due ore di dialogo tra il sindaco di Milano, Beppe Sala, e i rappresentanti del comitato ‘Famiglie sospese, vite in attesa’ hanno segnato un passo importante verso la risoluzione di una problematica che coinvolge circa 1.600 famiglie. Questi cittadini hanno acquistato case in città, ma si trovano impossibilitati a entrarne in possesso a causa di cantieri bloccati da inchieste sull’urbanistica. La riunione, tenutasi a Palazzo Marino, ha avuto come obiettivo principale quello di avviare un confronto costruttivo per sbloccare la situazione.

La situazione attuale delle famiglie coinvolte

Le famiglie rappresentate dal comitato hanno investito i propri risparmi in abitazioni situate in diverse zone della città, tra cui Lac, Scalo House, Park Towers, piazza Aspromonte e via Lepontina. Tuttavia, la loro attesa si protrae a causa di almeno 150 progetti immobiliari fermi, bloccati per timore di finire sotto la lente di ingrandimento della procura di Milano. Filippo Borsellino, portavoce del comitato, ha sottolineato l’urgenza di quantificare il numero di persone coinvolte e di avviare un tavolo di confronto con il Comune, la procura e i costruttori.

Richieste al governo e all’amministrazione locale

Il comitato non si è limitato a chiedere un dialogo con le istituzioni locali, ma ha anche rivolto un appello al governo affinché venga elaborata una legge che tuteli le famiglie in questa difficile situazione. “Ci sono i risparmi di una vita bloccati, ci sono persone che non riescono a uscire dai progetti e ci sono famiglie anche in edilizia convenzionata”, ha dichiarato Borsellino, evidenziando che il problema non riguarda solo il ceto medio, ma anche le fasce più vulnerabili della popolazione milanese.

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