Giovanni Ferretti, il sindaco di Rozzano, osserva attentamente l’evoluzione della questione riguardante la costruzione del nuovo stadio. L’area che dovrebbe ospitare il nuovo impianto dell’Inter si trova alla periferia dell’abitato, vicino alla Tangenziale Ovest e all’A9 Milano-Genova. Tuttavia, dopo l’evoluzione degli eventi di venerdì, il panorama potrebbe cambiare. Infatti, Milan e Inter hanno respinto l’analisi di fattibilità di WeBuild per la ristrutturazione del Meazza, ma nel frattempo, hanno espresso interesse nell’acquisto del Meazza e delle aree circostanti, con l’idea di tornare al progetto del 2019 di costruire un nuovo stadio nel quartiere San Siro.
Rispetto alle precedenti ipotesi di costruzione a Rozzano (per l’Inter) e San Donato Milanese (per il Milan), le cose non hanno subito un grosso cambiamento. “L’opzione per costruire lo stadio a Rozzano è valida fino a gennaio 2025” ha dichiarato Ferretti De Luca in un’intervista a Adnkronos. “Per quanto mi risulta, non hanno notificato alla proprietà della zona di voler rinunciare. Continueranno a considerare tutte le opzioni finché non faranno una scelta definitiva”.
L’incontro tra Milan, Inter e Sala non ha portato a una decisione definitiva. Ci sono ancora due questioni da risolvere: il prezzo dell’area di San Siro (incluso Meazza) che l’Agenzia delle Entrate sta valutando, e la necessità di una spiegazione dalla Sovrintendenza su come e in che misura si può modificare Meazza, considerando la possibile restrizione che potrebbe essere imposta nel 2025. La scelta finale di Milan e Inter dipenderà da questi due fattori.
Allo stato attuale, sia il Milan sia l’Inter mantengono aperte tutte le opzioni, come evidenziato dal sindaco di Rozzano e dal presidente del Milan, Paolo Scaroni. Sabato sera, il dirigente del Milan ha dichiarato che il “piano A” rimane San Donato Milanese, dove il Milan ha acquistato un’area.
“Avere lo stadio a Rozzano sarebbe una grande opportunità,” afferma il sindaco della città a sud di Milano, “Siamo pronti. Se non accadesse, non sarebbe un problema. Non cambierebbe molto, non l’abbiamo mai avuto”. Tuttavia, come suggerito inizialmente da Ferretti De Luca, “i nuovi stadi in Europa sono tutti fuori città”. In definitiva, la periferia sarebbe l’opzione ideale.