Durante un incontro presso l’ufficio comunale di Palazzo Marino, i consiglieri di centrodestra hanno create un tumulto riguardo alla questione dello stadio San Siro. Hanno richiesto che il protagonista della discussione, il sindaco Beppe Sala, fosse presente per discutere lo stato degli affari, in seguito al meeting con i club Inter e Milan del venerdì precedente; durante cui i club hanno espresso il loro disaccordo sulla ristrutturazione del Meazza, suggerendo invece di tornare al progetto del 2019, che prevedeva un nuovo stadio nel quartiere.
I rappresentanti di centrodestra hanno richiesto una sospensione della sessione sino all’arrivo del sindaco. Tuttavia, la proposta è stata rifiutata. In risposta, i rappresentanti di Fdi, Fi e Lega hanno protestato contro Sala, sostenendo che la sua gestione della questione San Siro è stata confusa e inefficace, esponendo vari cartelli critici. Le accuse implicavano che nonostante il passare degli anni, Milano si trova ancora al punto di partenza riguardo allo stadio, e sollevavano la questione di chi dovrà pagare per questo fallimento.
Elena Buscemi, la presidente, ha inaugurato i lavori. Tuttavia, i membri del centrodestra hanno “respinto” la mossa mettendo in piedi una specie di sit-in nell’aula che ha determinato la sospensione temporanea della seduta. Sala si attende di seguito a Palazzo Reale un quarto alle sei e sembra poco probabile che modificherà i suoi programmi per fare presenza a Palazzo Marino.
Disaccordi in aula.
Tra i dissensi sulla richiesta del sindaco in aula, figura quello di Enrico Fedrighini, il quale ha da sempre espresso contrarietà ai progetti di costruzione di un nuovo stadio da parte di Milan e Inter. “Entendo benissimo i punti di vista dei consiglieri del centrodestra” ha affermato, “ma è già successo che il sindaco giunge per comunicarci cose che abbiamo già letto sui giornali e che poi risultano differenti. Ciò che è di reale importanza è che le decisioni sul destino dello stadio vengano prese durante il consiglio eletto dai cittadini”. Anche Giulia Pastorella, capo del gruppo dei Riformisti, ha votato contro affermando: “Anche io avevo richiesto la presenza del sindaco, ma non con questo approccio. Il consiglio ha, grazie al cielo, altri compiti e si presume corretto che proseguano”.