Nessuna cittadinanza onoraria per Liliana Segre a Sesto San Giovanni.
Il consiglio comunale ha bocciato la proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle e appoggiata dal Partito Democratico: “La senatrice a vita non ha nulla a che fare con la storia della nostra città”.
“Alla senatrice Segre va tutta la nostra solidarietà per gli insulti ricevuti sul web, ma è inconcepibile che venga usata dall’opposizione per strumentalizzazioni puramente politiche: ecco perché abbiamo bocciato la mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria”.
Con queste parole Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, ha spiegato il perché è stata bocciata la proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita.
La proposta era stata presentata dal grillino Vincenzo Di Cristo e appoggiata da tutta l’opposizione: Partito Democratico, Giovani Sestesi e Sesto al primo posto.
“Una proposta di questo tipo – ha aggiunto il primo cittadino -, non può e non deve essere lanciata sul tavolo di discussione per motivi politico-emozionali, come provocazione, sminuendo il ruolo di Liliana Segre e svilendo il concetto stesso di cittadinanza onoraria”.
Roberto Di Stefano ha rilanciato però: “Il 10 dicembre parteciperò alla manifestazione che organizzerà l’Anci a Milano per dimostrare vicinanza alla senatrice Segre con un gesto concreto e non solo a parole”.
Il gruppo consigliare del Partito Democratico ha fatto sapere attraverso un comunicato:
Asserire che Liliana Segre non ha alcun legame con Sesto San Giovanni è ridicolo. La Senatrice è iscritta all’Aned associazione degli ex deportati attiva sul nostro territorio dagli anni Cinquanta e organizzatrice ogni anno di un partecipatissimo viaggio nei lager con la presenza dell’Istituzione e del labaro comunale insieme a molti istituti scolastici e cittadini. La nostra città è stata insignita orgogliosamente della Medaglia d’Oro alla Resistenza e che la Resistenza non abbia nulla a che fare con la deportazione e con la dittatura nazifascista che imprigionò la Senatrice a Auschwitz è un azzardo troppo ardito anche per il nostro Sindaco