Il partito ha parlato di necessità di “sostenere anche il dialetto milanese per non perdere le radici della nostra cultura”. Ecco cosa è successo.
La Lega Nord non si è lasciata sfuggire questa occasione: sui manifesti del MiTo infatti c’è uno strafalcione in dialetto.
Il Carroccio, riporta il Corriere, ha subito offerto al sindaco di Milano Giuliano Pisapia “consulenze e corsi gratuiti di dialetto”.
Ecco le parole del consigliere comunale leghista Alessandro Morelli:
“Va bene che la Lega ha ottenuto i tagli a MiTo nel bilancio ma se i minori introiti non permettono neppure di avere un consulente di milanese adeguato ci ripensiamo. Se i manifesti fossero in arabo o in cinese non sarebbero certo stati sbagliati, oltre a rom e scuole arabe forse sarebbe meglio sostenere anche il dialetto milanese per non perdere le radici della nostra cultura”
La frase incriminata è lo slogan “con Brahms, Musorgskij e Ravel al Palasport tutt cos l’è bel”. Il termine corretto sarebbe infatti “tusscoss”.
Gli organizzatori del festival hanno dichiarato:
“Fin dalla prima edizione è stata caratteristica della comunicazione di MiTo prendersi un po’ di libertà e giocare su assonanze e alterazioni grafiche per incuriosire e attrarre il maggior numero di cittadini al mondo della grande musica: non solo con la lingua italiana, ma anche con quella inglese”
LINK UTILI
MiTo domenica 12 settembre: in Triennale Bovisa arriva Patti Smith, sacerdotessa rock.
MiTo torna anche quest’anno: fino al 24 settembre oltre 260 eventi tra Milano e Torino.
Torna MiTo, 103 concerti in 70 luoghi della città: chiusura il 24 settembre nell’Hangar dell’aeroporto di Linate.
MiTo ai blocchi di partenza: due città gemellate in nome della cultura e dell’Expo.