Non ci si vuol credere. No, non parlo delle mirabolanti avventure di (H)Ar(d)core, con protagonista un imbarazzante presidente del Consiglio che non è nemmeno in grado di tenere a bada il suo stuolo di accompagnatrici-sanguisughe (che nei giorni scorsi appena hanno fiutato l’affare sono corse ad aprire i cassetti e a rispolverare video e scatti realizzati di straforo nelle serate ad alto livello CULturale organizzate nelle residenze di sua eccellenza).
E’ incredibile come alcuni personaggi siano stati in grado di rovinare una bella manifestazione, pacifica e ironica, che fuori dalla magione del gran Visir richiedeva a gran voce le sue dimissioni. Lui, al contrario, sarà stato tutto il pomeriggio alla finestra, sghignazzando per l’ennesimo autogol degli ‘oppositori’.
C’è chi dirà che ‘le manifestazioni pacifiche non le calcola nessuno’. E’ vero, ma non è una giustificazione attaccarsi alla gonnella dei media-babau che cercano solo la notizia succulenta per giustificare provocazioni gratuite e inutili allo scopo.
In Italia servirebbe una rivoluzione culturale, ma se si continuerà a seguire la politica degli scontri ‘necessari alla causa’ la maggioranza del popolo che ancora vota e dà fiducia al nostro arzillo e pimpante 74enne preferirà credere nelle cospirazioni invidiose della sinistra, piuttosto che nelle ragioni di chi ne ha piene le tasche di bunga bunga e consiglieri regionali ‘imbucati’ nei listini. E i fedelissimi del Partito dell’amore non perderanno l’occasione per buttarsi a pesce sui disordini, riesumando la sempreverde “istigazione all’odio”.
Ma, scontri a parte, com’è andata la manifestazione del Popolo Viola? La nostra Marilena De Giorgio, di Torino 2.0, era lì e ci ha raccontato com’è andata:
La giornata è iniziata tranquillamente, noi siamo arrivati da Torino con i bus organizzati, piazzola della stazione, direzione piazza Vela in cui si sarebbe tenuta la manifestazione. Gruppi da tutta Italia, tv straniere (abbiamo visto una tedesca, una russa certamente) e poi i media italiani Sky, La7 etc….tutti interessati all’avvenimento che ha portato ad Arcore circa 3000 persone? (stima approssimativa).
Gli interventi sul palco, organizzati dalla Rete Viola, sono stati numerosi, forse troppi. Hanno parlato tutti, a partire dalle 13.30 più o meno ora in cui siamo approdati anche noi in piazza: insegnanti precari, popolo No Tav, cassintegrati, operai, ricordo al popolo dell’Aquila, ai morti sul lavoro, giovani disoccupati etc…. frizzi, inni, musica, canzoni, sfottò; “a casa del satrapo” ci si è dati da fare per essere rumorosi e far sentire la presenza.
Nel corso del pomeriggio, un gruppo di “dissidenti” si è staccato dalla piazza – che pure chiede insistentemente un corteo di fronte alla casa di Silvio, corteo che non è stato autorizzato, viene comunicato dal palchetto – ed ha “sfidato” il blocco di Carabinieri che impediva l’avvicinamento. Anche nel caso si fosse tentato di arrivare da altre vie a Villa San Martino, come abbiamo tentato di fare autonomamente insieme ad altri, era praticamente impossibile: altri Carabinieri e Polizia impedivano di avvicinarsi e, quando abbiamo tentato di tornare nel gruppo di manifestanti, ci è stato intimato di “non provarci e allontanarci a tutela del nostro bene”, da agenti in borghese. Insomma, una manifestazione come tante altre, con momenti di tensione che, dal palco, venivano condannati per evitare di dare adito a polemiche inutili e pretestuose, “perchè noi siamo superiori a chi ci ritiene dei facinorosi” urlavano al megafono membri dello staff Viola. In effetti, la manifestazione è scorsa davvero serenamente, con tanto di balli finali e lancio di mutandine (a fare il verso al lancio di monetine all’hotel Raphael di craxiana memoria) contro il premier “lussurioso” (curiosità: mutandine erano appese anche all’alta siepe che costeggiava la villa del premier).
A fine serata, intorno alle 18, gli organizzatori invitano a lasciare la piazza pulita e ci “tocca” anche raccogliere lattine e bottiglie di vetro lasciate in piazza dopo l’uso. In una piazza piena di giovani, qualcuno ha “alzato il gomito” per l’euforia. Ma è tempo di tornare al bus e prepararci al rientro a casa. Basta, però, leggere i quotidiani online per trovare la rappresentazione di un’altra piazza: apprendiamo di cariche di carabinieri, fermi e agenti e manifestanti feriti e portati in ospedale.
E’ chiaro che ci siamo persi qualcosa “live”. Rimaniamo in attesa di altri membri del gruppo che sarebbe dovuto ripartire in bus alla volta di Torino. Tra i primi a rientrare un fotografo che ci dice che è successo un disastro, un ragazzo con la testa fracassata è finito in ospedale sanguinante; giovani dei centri sociali, non della Rete Viola, hanno tentato di forzare il blocco alla villa del premier, altri si sono seduti in strada nei pressi della stazione ferroviaria per bloccare il traffico; dall’angolazione in cui era, vicino alla stazione, ci dice di aver visto la rabbia degli automobilisti, la reazione dei ragazzi contro le forze dell’ordine con lanci di bottiglie, la ricerca di scontro fisico contro il blocco da parte di alcuni manifestanti, la reazione dura delle forze dell’ordine.
La degenerazione è nel video che potete vedere sotto. Ad altri partecipanti è stato chiesto di consegnare i video che stavano girando con le videocamere.
Una riflessione: in questo caso, autorizzare il corteo avrebbe cambiato le cose?
Di seguito le foto scattate da Marilena:
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