Pier Gianni Prosperini, ex assessore regionale al Turismo, arrestato lo scorso dicembre con l'accusa di turbativa d'asta e corruzione nell'ambito dell'inchiesta del pm Alfredo Robledo su una serie di appalti, sta perdendo tutto.
Dopo la dignità e la faccia, ora è il turno del patrimonio accumulato in questi anni di "duro" lavoro: Prosperini si è dato, infatti, un gran da fare, non tanto come assessore, bensì come manipolatore dell'informazione locale e abile gestore di traffici illeciti di denaro.
Dalle intercettazioni che hanno permesso il suo arresto, Prosperini emerge, infatti, come una sorta di boss delle televisioni locali dove pare decidesse a tavolino il contenuto delle trasmissioni, soprattutto in periodo di elezioni.
Un duro lavoro che ha fruttato all'ex assessore un patrimonio di oltre un milione e 400 mila euro – informa il Corriere : "metà di un appartamento di 12 vani in corso Garibaldi, due appezzamenti di terreno nel Vicentino, i 200 mila euro di liquidazione da consigliere regionale e una barca, classificata come rimorchiatore, ma pare sia una sorta di yacht, ancorata nel porto di Desenzano del Garda".
Tutte proprietà sequestrate a scopo conservativo dalla Procura della Corte dei conti che chiede a Prosperinidi rifondere gli 81 mila euro sborsati dalla Regione a causa delle irregolarità nell'appalto e il "danno da tangente" stimato dai magistrati sui 230mila euro.
A queste cifre aggiungiamo i danni all’immagine dell’ente che la Procura stima intorno agli 860 mila euro, il doppio della tangente (230 mila euro) che l'ex assessore avrebbe ricevuto per far ottenere l’appalto da 7,2 milioni al patron di Oden Tv Raimondo Lagostena.
Non manca poi il danno da disservizio che ammonterebbe a 45 mila euro, la cifra che la Regione ha speso per la gara irregolare e per l’indagine interna.
La somma delle colpe del bel "paciarotto" ammonta, quindi, a 1.416.220,95 euro.