L'opzione per ridurre i consumi energetici: scontro nel Consiglio d'Istituto.
Gli studenti del liceo scientifico statale Alessandro Volta si schierano contro l’idea della loro scuola di stare a casa il sabato per ridurre i consumi energetici.
Studenti Volta contro settimana corta: troppi svantaggi
Durante l’assemblea convocata all’esterno dell’istituto dal collettivo studentesco è emerso che il 70% dei frequentanti (900 su 1.200) è favorevole al proseguimento normale delle lezioni e contrario alla settimana corta.
Il Consiglio dei docenti si era espresso a favore dell’abolizione del sabato di lezione. Gli studenti affermano: “I prof sono a favore della settimana corta che per noi ha invece diversi svantaggi: le cinque ore del sabato sono da distribuire sul resto della settimana e questo comporta notevoli disagi per chi di noi arriva da fuori Milano per la scelta precisa di voler frequentare questo liceo“. Iniziare le lezioni alle 8 invece che alle 8:15 sarebbe il primo problema, che si sommerebbe all’orario di uscita delle classi che hanno adottato il bilinguismo, le quali, attualmente, concludono le lezioni alle 14 e dovrebbero quindi terminare un’ora dopo riducendo la possibilità di frequentare i programmi pomeridiani di “Scuola aperta” con le attività facoltative.
Il preside Domenico Squillace ha affermato: “E’ stata presentata una mozione dal presidente del Consiglio d’istituto ma per la mancanza di tre rappresentanti degli studenti la decisione pro o contro la settimana corta è stata rimandata a dicembre“.
Studenti Volta contro settimana corta, Fontana: “Una strada contro i rincari”
Lo scorso settembre il governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana aveva dichiarato: “La riduzione di un giorno scolastico può essere una strada contro i rincari dell’energia”. In precedenza il Consiglio d’istituto del liceo scientifico Vittorio Veneto aveva approvato con delibera la settimana corta, mentre il liceo classico Beccaria aveva lottato per difendere il sabato sui banchi.
LEGGI ANCHE: Liceo Manzoni occupato, Salvini: “Invitatemi”. Il botta e risposta con gli studenti