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Chi era Edoardo Sacchi, milanese che ha lottato per la patria

Chi era Edoardo Sacchi, il "partigiano che giovanissimo ha lottato per la libertà della nostra patria"

Edoardo Sacchi
Edoardo Sacchi

Edoardo Sacchi, classe 22, uomo di valore, un “Un partigiano che giovanissimo ha lottato per la libertà della nostra patria” come lo descrive il nipote Tommaso, si è spento all’età di 98 anni.

Chi era Edoardo Sacchi

Il partigiano Edoardo Sacchi ci ha lasciato“. La notizia della morte di Sacchi si è divulgata da Roberto Cenati, il presidente Anpi provincia di Milano. Cenati racconta che “Edoardo, nome di battaglia “Dado”, nasce a Milano 6 aprile 1922, città nella quale ha trascorso tutta la sua vita. Nel 1942 Edoardo parte per il servizio militare in aviazione a Roma. Nel corso del servizio militare che svolge a Ventotene, entra in contatto con i confinati politici che lo confermano ancora di più nella sua contrarietà al regime fascista e a diventare convintamente antifascista. Dado comprende come il fascismo sia negazione della libertà, della letteratura, della cultura. Nel gennaio del 1944, Dado sfugge ai bandi della Repubblica di Salò che condannavano alla fucilazione i giovani che non si fossero presentati per il reclutamento. Diventa così partigiano nel 1944 ed agisce tra la Valle d’Intelvi e le Prealpi lacustri”.

Edoardo Sacchi si è laureato molto giovane in chimica, a Milano e divenuto “dirigente per molti anni nel settore farmaceutico e poi presso l’Istituto delle Vitamine – Conclude Cenati-. Ha scritto un diario di memorie della sua resistenza dal titolo “La Mia Guerra” pubblicato in proprio nel 1996. Lascia quattro figli e dieci nipoti”.

In memoria di nonno Edoardo: le parole del nipote

Il nipote di Edoardo Sacchi, Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Firenze, ha scritto sul suo profilo Facebook in memoria di nonno “Dado”:
“Mio nonno Edoardo (detto Dado) si è spento all’età di 98 anni. Un partigiano che giovanissimo ha lottato per la libertà della nostra patria, un giovane chimico laureato subito dopo la guerra, uno scrittore, un curioso acquerellista che inizia la sua carriera artistica all’età di 90 anni, un padre, nonno, un amico che ha veicolato un senso di democrazia e giustizia in ogni sua azione. Mio nonno era tutto questo, eppure viveva la sua vita da anti-eroe, con il rispetto e la misura che appartengono solo ai grandi del nostro tempo. Viva la liberazione, viva la vita. Che la tua ci sia d’esempio in questi tempi duri“.

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