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Chi era Francesca Dendena: una vita a lottare in nome della verità

Francesca Dendena: figlia di una vittima della strage di piazza Fontana e combattente instancabile in nome della giustizia e della verità occultata.

francesca dendena
francesca dendena

Francesca Dendena, una donna che ha dedicato la vita a ricercare verità e sopratutto giustizia in nome delle vittime della strage di Piazza Fontana a Milano. Una donna estremamente forte, coraggiosa e instancabile che era nel fiore della sua giovinezza, una giovane appena diciasettenne che stava studiando per divenire una segretaria, quando, quel 12 dicembre del 1969 l’esplosione della bomba presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura lasciò 17 morti, 88 feriti e l’intera nazione sotto shock. Tra i morti anche Pietro Dendena, il suo caro papà. Francesca Dendena da quel drammatico giorno, ininterrottamente ha lottato in nome della giustizia e per la verità al fine di far emergere prove, quelle prove che parevano sotterrate da azioni mirate a depistare le indagini e ricoperte così di una verogognosa omertà. La Dendena non ha mai perso un’udienza durante tutti e sette i lunghissimi e interminabili processi, guerreggiando per ottenere la verità giudiziaria sulla strage di Piazza Fontana.

Chi era Francesca Dendena

La storia della Dendena è tutt’ora in gran parte riservata ad eccezione delle estenuanti lotte per ottenere giustizia per quella strage che tanto la segnò.

“Devo partire da un aneddoto di quarant’anni fa, quando andammo a recuperare la macchina di mio padre. Già allora incontrammo alcuni giornalisti e a me – forse per esuberanza giovanile – venne spontaneo dire: mai più… Una cosa del genere non dovrà più succedere. E io, dicevo a me stessa, avrei dovuto impegnarmi affinché un’esperienza così terribile non dovesse capitare ad altri”.

Una vera battagliera che non si è mai arresa al fine di pretendere giustizia, quella giustizia che pareva così lontana. Giustizia che non arriverà mai, giustizia che non porterà a nessun colpevole, giustizia che si conclude con una sentenza priva di condanne. Una strage che ha colpito l’Italia, un “massacro di persone innocenti” che si trovavano in quella banca per questioni di agricoltura. Così la giovane Dendena, ha convertito la straziante perdita dell’adorato padre in grinta e voglia di sventare quel circuito orribile di verità taciute. Francesca diventa presidente dell’associazione nata dai familiari delle vittime della strage ed inizia a raccontare negli istituti soclastici e nelle università rivolgendosi sopratutto ai più giovani al fine di sensibilizzarli nei confronti di quel regime capace di questi “tremendi avvenimenti che hanno sempre avuto una strumentalizzazione con finalità politiche, cioè quello di instaurare un regime autoritario che in questi 40 anni si è sempre andato a ripetere”. Divulgare tra i giovani l’importanza del lottare per la giustizia, di lottare per la democrazia ed in nome della memoria, dell’importanza di ricordare i nostri cari e del proteggere i nostri diritti.

Francesca Dendena è morta a soli 58 anni il 6 di ottobre del 2010, morta senza giustizia, sostendo che:

“Quando si dice che per quella strage non è stato condannato nessuno, si dimentica che questo è oggettivamente vero solo per metà. Noi la nostra condanna la stiamo già scontando da allora e direi che ci hanno dato l’ergastolo”.

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