Chi era Giulio Giorello, il filosofo della scienza e della libertà appassionato di Topolino: la sua vita, il pensiero e alcune delle sue opere.
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Allievo ed erede di Ludovico Geymonat – accademico italiano tra i più importanti del Novecento – nella cattedra di Filosofia della Scienza all’Università Statale di Milano e nominato professore emerito. Ma chi era Giulio Giorello, il filosofo della scienza e della libertà, morto a 75 anni dopo aver contratto il Coronavirus. Il suo nome è tra quelli iscritti al Famedio nel 2020.
Chi era Giulio Giorello, filosofo della scienza e della libertà
Giulio Giorello nasce il 14 maggio 1945 a Milano. Riesce a conseguire due lauree, una in Filosofia all’Università degli Studi di Milano e l’altra in Matematica all’Università degli Studi di Pavia. La sua carriera negli anni successivi lo vede su diverse cattedre in diverse città. Comincia a insegnare Meccanica Razionale a Pavia, poi a Catania, a Como e infine a Milano. Dal 1978 fino al 2015 insegna Filosofia della Scienza all’Università degli Studi di Milano.
Dopo qualche anno collabora con il Corriere della Sera alle pagine culturali del Corriere della Sera. Muore a Milano, la stessa città in cui è nato, il 15 giugno 2020, probabilmente a causa di alcune complicazioni dovute al Covid-19, durante la pandemia che ha bloccato l’Italia e tutto il pianeta per diversi mesi. Pochi giorni prima del decesso si era sposato con la compagna Roberta Pelachin.
Il pensiero di Giulio Giorello
Giulio Giorello ha sempre diviso i suoi interessi tra lo studio di critica e crescita della conoscenza con particolare riferimento alle discipline fisico-matematiche e l’analisi di modelli di convivenza politica. Fin dalle sue prime esperienze con la filosofia e la storia della matematica, i suoi interessi si dirigono e si ampliano verso le tematiche del cambiamento scientifico e delle relazioni tra scienza, etica e politica. La sua visione politica era di stampo liberal democratico e si ispirava a John Stuart Mill, filosofo inglese.
In una parte della sua vita si occupa di storia della scienza e di storia delle matematiche. Nel 1981 cura insieme a Marco Mondadori l’edizione italiana di Sulla libertà di John Stuart Mill.
Alcune delle sue opere
- Saggi di storia della matematica – 1974;
- Le ragioni della scienza, con la partecipazione e un’appendice di Fabio Minazzi – 1986;
- Europa universitas. Tre saggi sull’impresa scientifica europea -1993;
- Il decalogo. I dieci comandamenti commentati dai filosofi, non nominare il nome di Dio invano – 2007;
- Il peso politico della Chiesa – 2008;
- Senza Dio. Del buon senso dell’ateismo – 2010;
- L’incanto e il disignanno: Leoparsi. Poeta, filosofo, scienziato – 2016;
- Il bene e il male. Dio, arte, scienza – 2020.
“Il Novecento ha avuto il suo filosofo più provocatorio in un Topo che, per spregiudicatezza nell’attraversare i confini delle discipline e mettere in discussione la costellazione dei pregiudizi stabiliti, non ha nulla da invidiare a Russell, Popper o Heidegger“.
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