Tra Milano e Atlanta, il racconto della vita e della carriera di Hadinnet Yohannes nell'intervista a Notizie.it | Milano.

Intervista a Hadinnet Yohannes
Amo il mio lavoro, mi tiene legata al mio paese e mi permette di incontrare persone interessanti..
Wow due mondi completamente diversi. È la tipica città americana ma per fortuna è cambiata negli ultimi anni, diventando più internazionale. Ad ogni modo qui è più facile aprire una propria attività e creare qualcosa di magnifico dal nulla. Ma il costo della vita è più alto e di conseguenza anche i rischi..
A livello sociale, la più grande differenza, direi, è che la popolazione nera è molto presente, sia nell’ambito politico che giuridico, economico e lavorativo. Per esempio il sindaco è nero, come molti consiglieri, politici, giudici.. avvocati, dottori etc..Ci sono le più importanti università nere degli Stati Uniti… Insomma la cultura Afro-americana è molto presente e influenza il resto degli Stati Uniti. Per me, che sono di origine Eritrea, è molto importante e incoraggiante.
Nonostante ciò. Il razzismo, come abbiamo tutti ben visto, è ancora molto presente, e come dici tu, endemico e sistemico. C’è ancora tanto lavoro da fare. La situazione in questo momento è alquanto pericolosa e scoraggiante. Odio e confusione, mischiati all’incertezza causata dal Covid sta mettendo in ginocchio molte comunità.
Il razzismo qui viene insegnato fin da piccoli è assurdo..in Italia penso sia più una forma di ignoranza e paura di staccarsi dal passato..è difficile individuare delle differenze nette di questi tempi.
Il razzismo è dappertutto ed è finalmente arrivato il momento di creare un movimento globale.
Io, per fortuna, non ho mai avuto problemi.. anzi.. ma conosco molte persone che invece ne hanno sofferto molto e ne soffrono ancora, subendo “micro aggressioni” quotidianamente. È un problema grande anche in italia!
Basti bastare al fatto che tuttora, non ci siano abbastanza persone di colore nella moda, o altri settori importanti..
Oppure con che facilità il Ministro degli Affari Esteri si sia permesso di mettere la “black face” su Instagram, senza riflettere sulle possibile reazioni e conseguenze.. ed altri mille esempi.
Vorrei tornare più spesso e lo farò, soprattutto per i progetti con il travel design.
Leggi anche la precedente intervista della rubrica Bella Milano





