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Expo 2015, è l'ora degli imprenditori milanesi

Dopo l'esaltante vittoria di Parigi e gli eccitati festeggiamenti in giro per la città (che vi avevamo tempestivamente documentato) è tempo di trasformare le parole in fatti. A rispondere alla chiamata sono gli imprenditori milanesi, disposti a investire circa 4,1 miliardi di euro e creare circa 98mila posti di lavoro da qui al 2015, anno dell'Esposizione Universale.

Ma ad azione deve rispondere una reazione: gli imprenditori impegnati nell'Expo si aspettano moltissimo da questo evento, in primis per quanto riguarda le infrastrutture, partendo ad esempio da un sistema di trasporti articolato e ben organizzato, che colleghi in maniera adeguata Milano a Malpensa e allo spazio della fiera di Rho-Pero.

Necessario sarebbe anche, secondo il Presidente della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli, assegnare il ruolo di centro congressi alla zona del Portello , preferendolo a Milano Santa Giulia, che continua a non essere pronto e potrebbe generare insicurezza negli imprenditori milanesi.

Su un punto tutti gli attori in gioco sono daccordo: è necessario lavorare uniti, fare squadra, come è stato fatto nella prima fase, quella di candidatura. L'unione del governo, della regione, del comune, degli imprenditori, hanno permesso a Milano di battere Smirne

Secondo Letizia Moratti, l'Expo sarà determinante nella riqualificazione della città e servono quindi grandi imprese, grandi progetti e una grande voglia di fare. Il sindaco non ha neanche escluso la possibilità di una partecipazione  di privati nella futura società chiamata a gestire l'intera operazione: "Ma sarà la presidenza del Consiglio a stabilire che tipo di comitato, società che tipo di poteri ci saranno e a chi saranno affidati".

A meno di stravolgimenti futuri il commissario straordinario sarà proprio il sindaco di Milano, la legge speciale dovrebbe arrivare il prossimo 30 giugno. Ed è proprio qui che si manifestano i primi dissensi. Il capogruppo del Partito Democratico al comune Marilena Adamo ha manifestato l'esigenza che la Moratti riferisca a Palazzo Marino le sue idee su leggi speciali e commissariato straordinario. Quello che l'opposizione teme è che si crei un asse Moratti-Berlusconi e che le altre istituzioni siano estromesse dalla partita. 

Per il Presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, è necessario invece che il governo collabori con la Regione, che è coinvolta in prima linea nel progetto, creando le condizioni necessarie per interventi straordinari rapidi ed efficaci.

L'Expo significherà anche fortissimi investimenti e gli imprenditori milanesi rivendicano il loro ruolo. La paura condivisa è che l'evento possa essere ad appannaggio solo di poche imprese e che a spartirsi il guadagno saranno in pochi. 

Per ora i progetti presentati sono tantissimi e hanno coinvolto il maggior numero di strutture: tra queste anche la Scala. Il sovrintendente Stephane Lissner ha un'idea, la rapprensentazione del ciclo di opere di Karlheinz Stockhausen, il Licht, ciascuna con un giorno della settimana come titolo, per 29 ore di puro spettacolo.

Sognare è lecito, realizzare i sogni sarebbe addirittura magnifico.  

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