Un importante arresto è stato effettuato a Lainate dopo un tentato omicidio che ha coinvolto un uomo di 33 anni, già noto alle forze dell'ordine.

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Nelle prime ore del 21 novembre, i carabinieri della Compagnia di Rho hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un uomo di 33 anni, accusato di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. Questa operazione è il frutto di un’indagine durata circa due mesi, avviata a seguito di una sparatoria avvenuta il 14 settembre nei pressi di un locale notturno di Lainate.
Il contesto della sparatoria
La notte del 14 settembre, intorno alle quattro del mattino, un episodio di violenza ha scosso Lainate. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’aggressore, presente nel locale, ha aperto il fuoco contro un buttafuori che tentava di farlo uscire dal locale al termine della serata. L’addetto alla sicurezza, un uomo di 47 anni, aveva chiesto più volte al 33enne di lasciare il locale, ma la richiesta era stata accolta con minacce e aggressività.
La reazione del buttafuori
Quando l’aggressore si è allontanato per poi tornare armato di pistola, il buttafuori si è trovato in una situazione critica. Nonostante i sette colpi esplosi in sua direzione, il suo istinto di sopravvivenza ha prevalso: ha reagito prontamente, riuscendo a mettersi in salvo dietro alcune auto parcheggiate non lontano dal locale. Fortunatamente, nessuno dei presenti è rimasto ferito.
Indagini e arresto
Immediatamente dopo l’incidente, i carabinieri di Lainate sono intervenuti per raccogliere testimonianze e prove. Le indagini hanno incluso l’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, che hanno fornito elementi cruciali per identificare l’aggressore. Dopo due mesi di approfondimenti, gli inquirenti hanno ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano.
Perquisizione e ritrovamenti
In concomitanza con l’arresto, i carabinieri hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione del sospettato, rinvenendo un jammer, una cartuccia calibro 7,62, diversi smartphone e schede SIM, oltre a contanti per un totale di 10.450 euro e un macchinario per il conteggio del denaro. Tali elementi hanno suscitato ulteriori sospetti riguardo alla sua attività criminale.
Il passato dell’arrestato
Il 33enne, già noto alle forze dell’ordine, era stato coinvolto in precedenti operazioni legate a reati di grave entità. Nel novembre 2025, era stato arrestato durante un’importante operazione anti-‘ndrangheta condotta dalla DDA di Milano, mirata a smantellare una locale operante a Rho. Questa storia criminale ha reso l’arresto ancora più significativo, evidenziando un contesto di violenza e illegalità radicato nella zona.
L’uomo è stato trasferito nel carcere di San Vittore a Milano, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. È fondamentale sottolineare che, in ogni caso, la presunzione di innocenza resta valida fino a una eventuale condanna definitiva.





