Due uomini, un agente di polizia e un pregiudicato, sono stati arrestati a Milano dopo un inseguimento culminato in un tentativo di rapina.

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Un episodio inquietante si è verificato a Milano, dove un agente di polizia, insieme a un complice con precedenti penali, è stato arrestato dopo un inseguimento da parte dei carabinieri. La situazione è stata innescata dalla chiamata di una donna che, spaventata, segnalava di essere seguita da due uomini sospetti. I dettagli dell’operazione mettono in luce l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e la cittadinanza.
Il fermo e le circostanze dell’arresto
Il tutto è cominciato nel tardo pomeriggio di un venerdì, quando una donna di 34 anni, originaria del Perù, ha chiamato il numero d’emergenza 112. Ha descritto con angoscia di essere seguita da due uomini armati, i quali, a suo dire, erano i responsabili di una rapina avvenuta due settimane prima. La segnalazione ha immediatamente attivato i carabinieri, che si sono messi sulle tracce dei sospetti.
Il ruolo del poliziotto
Alla guida della Citroen C4 con targhe rubate c’era G. S., un assistente capo della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio tecnico logistico della Questura di Milano. Accanto a lui si trovava L. Z., un pregiudicato di 50 anni residente a Buccinasco, noto per reati di truffa e ricettazione. Entrambi sono stati fermati dai militari dopo un breve inseguimento, nel quale i carabinieri sono riusciti a intercettare il veicolo sospetto.
Le scoperte nel veicolo
Dopo il fermo, i carabinieri hanno proceduto a una perquisizione del veicolo. Nel bagagliaio hanno rinvenuto non solo le targhe originali smontate, ma anche attrezzature che destano grande preoccupazione: pettorine contrassegnate con la scritta “Polizia”, un lampeggiante, una radio portatile e un rilevatore GPS. Inoltre, è stata trovata una placca della polizia locale, attualmente sotto verifica da parte degli inquirenti.
Le conseguenze legali
Entrambi gli arrestati sono stati portati in carcere: G. S. è stato rinchiuso nel reparto protetti del carcere di San Vittore, mentre L. Z. è stato trasferito nel carcere di Monza su ordine della Procura di Monza. Le indagini si stanno concentrando per capire se i due siano coinvolti in altre rapine avvenute nella zona.
Collegamenti con rapine precedenti
Le indagini si sono ampliate per esaminare un episodio di rapina che ha avuto luogo il 17 ottobre, quando quattro uomini armati hanno fatto irruzione in un’azienda di import-export alimentare a Cologno Monzese, portando via un bottino di 12 mila euro. Gli investigatori sospettano che i due arrestati possano avere legami con questo crimine, dato che il modus operandi sembra simile.
Il riconoscimento della vittima
Un altro punto da chiarire riguarda come la vittima, la donna che ha lanciato l’allerta, sia riuscita a riconoscere i due uomini. Gli inquirenti stanno cercando di comprendere il reale motivo per cui i due stessero seguendo la donna e se ci siano ulteriori collegamenti con episodi di violenza o intimidazione avvenuti nella zona.
La rapidità di intervento dei carabinieri ha messo in evidenza l’importanza della comunicazione tra cittadini e forze dell’ordine. Gli sviluppi futuri delle indagini potrebbero portare a nuove rivelazioni su un caso che ha già suscitato grande preoccupazione tra la popolazione locale.





