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Otto Arresti a Milano: Individui Identificati per Rapine Spettacolari

Otto persone sono state arrestate a Milano in connessione a due rapine a mano armata, grazie a un'accurata indagine condotta dalle forze dell'ordine.

Il mondo della criminalità a Milano ha subito un duro colpo grazie a un’operazione della Polizia di Stato, che ha portato all’arresto di otto persone legate a due rapine violente. Queste rapine, avvenute tra febbraio e marzo, hanno scosso la comunità locale e hanno richiesto un impegno investigativo intenso da parte delle autorità.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Milano e coordinate dalla Procura della Repubblica, si sono avvalse di tecnologie moderne come telecamere di sorveglianza, analisi di tabulati telefonici e intercettazioni. Questi strumenti hanno svolto un ruolo cruciale nell’identificare i responsabili e nel raccogliere prove sufficienti per giustificare le misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale.

Dettagli delle rapine

La prima rapina ha avuto luogo in un laboratorio orafo situato in via Lodovico il Moro, dove tre uomini, travisati e vestiti con abiti simili a quelli della polizia locale, hanno ingannato il titolare simulando un arresto. Approfittando della falsa autorità conferita dalla loro apparenza, sono riusciti a entrare nel laboratorio e a minacciare le vittime con un’arma da fuoco.

Modalità della rapina

Dopo aver immobilizzato i due dipendenti con delle fascette da elettricista, i rapinatori hanno sottratto beni per un valore di circa 100mila euro, includendo gioielli e oro lavorato. Una volta completato il furto, hanno rinchiuso le vittime in un’area chiusa del laboratorio, consentendo loro di fuggire indisturbati.

La seconda rapina, avvenuta il 21 marzo presso una gioielleria a Bollate, ha seguito un copione simile. Questa volta, un uomo travisato si è presentato all’ingresso posteriore, spacciandosi per un agente di polizia, e ha chiesto di controllare le telecamere di sicurezza. Una volta all’interno, ha aperto la strada al suo complice, anch’esso travisato, per mettere in atto il piano criminale.

Il colpo alla gioielleria

Minacciando il titolare con una pistola, il finto poliziotto ha costretto la vittima ad aprire la cassaforte, da cui sono stati prelevati contanti e gioielli per un valore totale di circa 45mila euro. Dopo aver anche sottratto il telefono cellulare del titolare e chiuso le vittime nel bagno del negozio, i rapinatori sono riusciti a fuggire senza lasciare tracce.

Operazione di indagine e arresti

Il lavoro investigativo, che ha portato agli arresti, è stato meticoloso e ha richiesto l’analisi di diverse fonti di dati, tra cui le telecamere di sorveglianza nei pressi dei luoghi dei crimini. Attraverso un attento studio delle riprese, gli investigatori sono riusciti a identificare i sospetti e a ricostruire i loro movimenti.

Oltre all’analisi visiva, sono stati cruciali anche i tabulati telefonici e le intercettazioni, che hanno rivelato i contatti tra i membri della banda. Due degli arrestati sono stati accusati di aver fornito supporto logistico alla banda, mentre un terzo, attualmente agli arresti domiciliari, è stato collegato al furto di veicoli utilizzati per le rapine.

In totale, i provvedimenti restrittivi hanno riguardato sette italiani e un serbo, con sette di loro in custodia cautelare e uno agli arresti domiciliari. Le accuse comprendono rapina aggravata, sequestro di persona, uso illecito di armi e ricettazione. L’operazione ha dimostrato l’impegno delle forze di polizia nel contrastare la criminalità organizzata e garantire la sicurezza dei cittadini milanesi.

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