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Milano in Piazza per la Palestina durante lo Sciopero Generale

Manifestazione di massa a Milano: Richiesta di Giustizia per la Palestina

Questa mattina, Milano ha visto un’imponente manifestazione in seguito allo sciopero generale organizzato da Cgil e Usb. Il corteo è partito da Porta Venezia intorno alle 9:30, riunendo migliaia di partecipanti uniti da un grido comune: “Palestina libera. Siamo tutti palestinesi”. Questa mobilitazione ha visto la presenza non solo di sindacati, ma anche di collettivi studenteschi e centri sociali, con molti manifestanti che si sono uniti per la prima volta a una protesta di questa portata.

Il percorso del corteo e la sua divisione

I dimostranti hanno occupato le strade di Milano, partendo da Porta Venezia e attraversando il Corso Buenos Aires. La partecipazione è stata così massiccia che il corteo ha raggiunto anche Piazzale Loreto, dove si sono riuniti studenti dei collettivi ‘Fuori Registro’. L’evento, incentrato sulla situazione della Flottilla e sulla crisi a Gaza, ha visto la Cgil fermarsi in Piazza Leonardo Da Vinci, davanti al Politecnico, mentre Usb ha dichiarato la volontà di proseguire verso Lambrate.

Una manifestazione senza precedenti

Il servizio d’ordine, riconoscibile dalle pettorine rosse, ha gestito il corteo, che si è snodato attraverso viale Regina Margherita e piazza Adelaide di Savoia. I partecipanti hanno espresso il loro sostegno a Gaza, alzando cori come “Siamo tutti Sumud Flotilla” e intonando canti storici come “Bella Ciao”. L’atmosfera era carica di emozione e determinazione, evidenziando la volontà di molti di lottare per i diritti del popolo palestinese.

Le dichiarazioni dei leader sindacali

Una volta giunti in Piazza Leonardo, i rappresentanti sindacali hanno preso la parola. Luca Stanzione, segretario generale della Cgil Milano, ha commentato con entusiasmo la partecipazione, affermando che circa 100.000 persone erano in strada per chiedere pace e giustizia. Ha sottolineato come la manifestazione fosse una risposta necessaria contro chi cerca di negare i diritti fondamentali ai palestinesi, richiamando l’articolo 2 della legge 146 del 1990, che tutela il diritto di sciopero e di espressione.

La posizione di Usb e le critiche al governo

Pietro Cusimano, portavoce di Usb Lombardia, ha dichiarato che l’obiettivo del corteo era di bloccare la Tangenziale Est per inviare un messaggio chiaro al governo. Cusimano ha sottolineato come la mobilitazione fosse anche una risposta alle politiche del governo Meloni, accusandolo di complicità con uno Stato definito “assassino”. Ha chiesto le dimissioni della leadership attuale e ha evidenziato come la protesta sia stata ispirata dalle azioni della Global Sumud Flotilla, un simbolo di resistenza e solidarietà.

Tensioni e sviluppi lungo la strada

Il corteo ha proseguito il suo cammino verso Lambrate, affrontando diverse sfide lungo il percorso. Nonostante la presenza massiccia delle forze dell’ordine, i manifestanti hanno continuato la loro marcia, determinati a raggiungere l’obiettivo prefissato. Le forze di polizia hanno preso posizione in vari punti strategici, cercando di mantenere l’ordine durante la manifestazione.

Quando il corteo ha raggiunto la Tangenziale Est, si sono registrati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Alcuni gruppi di attivisti hanno lanciato oggetti, mentre la polizia ha risposto con lacrimogeni per disperdere la folla. Tuttavia, il corteo ha mantenuto la sua unità e la determinazione di far sentire la propria voce, continuando a marciare in direzione della tangenziale.

Questa manifestazione non è stata solo una semplice protesta, ma un chiaro segnale di solidarietà verso un popolo che da troppo tempo vive in condizioni di sofferenza. Milano ha dimostrato ancora una volta di essere un palcoscenico di lotte sociali, unendo le voci di chi cerca giustizia e pace.

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