Una recente mozione del Consiglio Metropolitano di Milano esprime una netta opposizione ai maxi-impianti fotovoltaici, ponendo interrogativi sulla sostenibilità e la tutela del paesaggio.

Il recente voto del Consiglio Metropolitano di Milano ha acceso un dibattito cruciale sulla costruzione di grandi impianti fotovoltaici. La mozione, approvata all’unanimità, chiede un impegno concreto da parte del sindaco Giuseppe Sala e dell’intero ente per contrastare lo sviluppo indiscriminato di tali strutture, che potrebbero compromettere il nostro paesaggio e le preziose superfici agricole. Ma ci siamo mai chiesti: è davvero sostenibile produrre energia rinnovabile senza considerare l’impatto ambientale e sociale?
La mozione e le sue implicazioni
Nella seduta del 30 luglio 2025, l’assemblea del Consiglio ha votato a favore di una mozione presentata dai consiglieri Colombo e Cocucci. Questa richiesta di intervento si concentra sulla costruzione di un maxi-impianto fotovoltaico tra Marcallo con Casone, Ossona e Santo Stefano Ticino. Vera Cocucci, capogruppo di Forza Italia, ha sottolineato l’importanza di una risposta unanime contro questa iniziativa, evidenziando come le nuove infrastrutture tecnologiche debbano essere in linea con il Piano Strategico Metropolitano.
Ma la mozione non si limita a opporsi a un singolo progetto; apre un dibattito più ampio sulla necessità di bilanciare la produzione di energia pulita con la tutela del territorio. È un tema che ho visto riemergere in molte discussioni nel mondo startup: l’innovazione deve sempre tenere conto delle esigenze locali e delle conseguenze a lungo termine. Ho visto troppe startup fallire per aver ignorato il contesto in cui operano. Chiunque abbia lanciato un prodotto sa che il product-market fit non si ottiene solo con una buona idea, ma anche comprendendo l’ambiente in cui si opera.
Le voci dei protagonisti
Christian Colombo, consigliere metropolitano della Lega e primo firmatario della mozione, ha insistito sull’importanza di supportare i comuni colpiti da questo problema. È fondamentale che i sindaci possano contare su un supporto concreto per mettere in atto tutte le azioni amministrative necessarie. In questo contesto, il coinvolgimento attivo dei cittadini, attraverso raccolte firme e mobilitazioni, è un elemento cruciale per rafforzare la posizione delle amministrazioni locali.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la connessione tra l’agenda green di Bruxelles e le sue ricadute sul territorio. Colombo ha messo in guardia su come questa agenda, pur portando benefici ambientali, possa avere impatti negativi sulla preservazione dei paesaggi e delle aree agricole. In un contesto come quello attuale, è essenziale trovare un equilibrio tra sviluppo sostenibile e conservazione del territorio. Non possiamo permetterci di sacrificare il nostro patrimonio naturale sull’altare della modernizzazione.
Lezioni per il futuro
Il dibattito sull’energia rinnovabile è solo all’inizio e mozioni come quella approvata a Milano sono un segnale chiaro che la sostenibilità non può essere un termine vuoto. Le startup nel settore tecnologico devono imparare da queste dinamiche: è fondamentale avere un prodotto che non solo risponda a una domanda di mercato, ma che lo faccia in modo responsabile e rispettoso del contesto in cui si inserisce. La ricerca del product-market fit non può prescindere dalla considerazione degli impatti sociali e ambientali.
In sintesi, la recente mozione del Consiglio Metropolitano di Milano rappresenta una presa di coscienza necessaria rispetto agli sviluppi del settore energetico. I fondatori e i product manager devono considerare non solo la crescita rapida, ma anche la sostenibilità e il benessere delle comunità in cui operano. La vera sfida sarà quella di integrare innovazione e responsabilità in un mercato sempre più esigente e consapevole. In fondo, il futuro dell’energia dipende dalle scelte che facciamo oggi, e non possiamo permetterci di sottovalutare l’importanza di un approccio equilibrato e consapevole.