×

L’evoluzione del pronto soccorso a Milano: investimenti e innovazione

Un’analisi della ristrutturazione del pronto soccorso del Policlinico di Milano e come questa iniziativa possa migliorare i servizi sanitari.

La ristrutturazione del pronto soccorso del Policlinico di Milano non è solo un progetto architettonico, ma rappresenta un’importante opportunità di riflessione su come le strutture sanitarie possano rispondere alle crescenti esigenze della popolazione. Con l’avvio dei lavori previsto per il primo trimestre del 2025 e la conclusione attesa per la seconda metà del 2026, ci troviamo di fronte a domande cruciali: quanto realmente migliorerà l’assistenza ai pazienti e quali sfide si presenteranno lungo il cammino?

La realtà economica dietro la ristrutturazione

Il progetto di ristrutturazione prevede un investimento di 8 milioni di euro, di cui 6 milioni provengono dalla Fondazione Leonardo Del Vecchio. Questo passaggio sottolinea l’importanza di un approccio sostenibile alla sanità. Ma come vengono allocate queste risorse e quale impatto avranno sull’operato del pronto soccorso? Le statistiche parlano chiaro: ogni anno, il Policlinico registra oltre 60.000 accessi, e il trend di crescita si è accentuato anche dopo l’emergenza sanitaria globale. Un aumento della domanda di assistenza implica una necessità di ottimizzazione dei servizi, non solo in termini di spazi, ma anche di personale e processi.

Chiunque abbia lavorato nel settore sanitario sa che ristrutturare una struttura complessa come un pronto soccorso non è solo una questione di spazi fisici. È essenziale tenere d’occhio il churn rate, ovvero il tasso di abbandono, che può essere influenzato da lunghi tempi di attesa e dalla percezione di qualità del servizio. La sfida è mantenere alta la LTV (Life Time Value) dei pazienti, assicurando che tornino per ricevere assistenza e che parlino positivamente della loro esperienza.

Modelli di successo e fallimenti passati

Riflettendo su iniziative simili, ho visto troppe startup fallire per non aver adottato un approccio centrato sul paziente. In questo caso, il Policlinico di Milano sta cercando di adottare un modello ispirato ai sistemi internazionali più avanzati, dove il paziente non è costretto a spostarsi tra diverse aree, ma è l’organizzazione a ruotare attorno alle sue esigenze. Questo approccio richiede una pianificazione dettagliata e una formazione adeguata del personale, in particolare degli infermieri di accoglienza, che giocano un ruolo cruciale nell’ottimizzare l’esperienza del paziente.

Un esempio emblematico di fallimento in questo ambito è rappresentato da strutture che non sono riuscite a implementare un modello di triage efficace. Senza una corretta categorizzazione delle emergenze, si rischia il sovraffollamento e l’insoddisfazione dei pazienti, con conseguenze dirette sulla reputazione della struttura e sulla sua capacità di attrarre nuovi pazienti.

Lezioni pratiche per il futuro

Le lezioni apprese da esperienze precedenti evidenziano l’importanza di un approccio sistematico e basato sui dati nella ristrutturazione del pronto soccorso. Il nuovo modello di triage proposto al Policlinico di Milano, che prevede una presa in carico immediata e percorsi di fast track specialistico, mira a ridurre i tempi di attesa e a garantire una risposta tempestiva alle esigenze dei pazienti. Questo è un passo fondamentale non solo per migliorare l’efficienza operativa, ma anche per assicurare un’esperienza complessiva di cura migliore.

Inoltre, è cruciale che i fondatori e i manager delle strutture sanitarie comprendano che l’ottimizzazione dei processi non è un evento isolato, ma un impegno continuo. L’analisi dei dati di accesso e delle performance del servizio deve diventare parte integrante della cultura organizzativa, per garantire che le risposte siano sempre allineate alle esigenze della comunità.

Takeaway azionabili

  • Investire in formazione continua del personale per garantire un servizio di alta qualità.
  • Implementare un sistema di triage efficace per ottimizzare l’assegnazione delle risorse.
  • Monitorare costantemente i dati di accesso e le performance per adattare i servizi alle esigenze della popolazione.
  • Adottare un modello organizzativo flessibile, in grado di rispondere rapidamente ai cambiamenti nella domanda di assistenza.

Leggi anche