Le operazioni di soccorso si sono svolte in condizioni difficili, coinvolgendo diverse unità specialistiche.

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Le difficoltà delle operazioni di recupero
Le operazioni di recupero del corpo di una donna di 54 anni, inabissatasi nel fiume Lambro, si sono svolte in un contesto estremamente complesso. La vegetazione fitta e le caratteristiche del corso d’acqua hanno reso le ricerche particolarmente impegnative. Gli specialisti del Nucleo Speleo Alpino Fluviale (SAF) dei Vigili del Fuoco, insieme a diverse unità operative, hanno lavorato incessantemente per localizzare il corpo, che è stato finalmente recuperato poco prima di mezzogiorno in località Cascina Cirano.
La dinamica dell’incidente
Secondo le prime ricostruzioni, l’allerta è scattata intorno alle 3.25 del mattino, quando l’ex marito della donna ha contattato i soccorsi, preoccupato dopo una conversazione in cui la donna aveva espresso intenti suicidi. Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno mostrato la donna nei pressi del ponte di via Cirano, dove si presume sia avvenuta la caduta nel fiume. Le squadre di sommozzatori e le unità SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) hanno contribuito a delineare il perimetro delle ricerche, che si sono concentrate lungo il corso del fiume.
Il supporto delle forze dell’ordine e dei soccorsi
Le operazioni di soccorso hanno visto la partecipazione di diverse forze, tra cui i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine e il personale sanitario. L’elisoccorso è stato inizialmente allertato, ma successivamente è stato fatto rientrare poiché non si è reso necessario un intervento operativo. La sinergia tra le varie unità ha dimostrato l’importanza della collaborazione in situazioni di emergenza, evidenziando come ogni secondo possa essere cruciale in tali circostanze.