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L’eredità di Federico Butera nel panorama accademico italiano

La figura di Federico Butera, un faro per le nuove generazioni di studiosi e professionisti.

Federico Butera e il suo impatto sull'accademia italiana
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Un maestro dell’organizzazione

Federico Butera, scomparso il 10 febbraio a Milano all’età di 85 anni, ha lasciato un segno indelebile nel campo delle scienze sociali e dell’organizzazione. Nato a Milano nel 1940, Butera ha dedicato la sua vita all’analisi e alla comprensione dei modelli organizzativi, influenzando generazioni di studenti e professionisti. La sua carriera accademica è iniziata dopo la laurea in Giurisprudenza a Palermo, dove ha avuto l’opportunità di studiare con figure di spicco come Piersanti Mattarella.

La sua esperienza in Olivetti, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, ha fornito a Butera una base pratica per le sue teorie. Qui, ha osservato l’evoluzione delle strutture organizzative, contribuendo a trasformare la catena di montaggio in nuove “isole di produzione”. Questo concetto, che ha descritto nel suo libro “I frantumi ricomposti”, ha rivoluzionato il modo in cui le aziende possono essere gestite e organizzate.

Un innovatore nel mondo accademico

Butera non si è limitato a lavorare nel settore privato; ha anche avuto un impatto significativo nel mondo accademico. Fondatore del corso di laurea in Scienze dell’organizzazione all’Università di Milano Bicocca, ha insegnato in diverse istituzioni, tra cui il Politecnico di Milano e la Sapienza di Roma. La sua passione per l’insegnamento e la ricerca ha ispirato molti studenti, che oggi portano avanti il suo lascito.

Nel 1974, ha fondato l’Irso (Istituto di ricerca intervento sui sistemi organizzativi), un centro di eccellenza per lo studio delle dinamiche organizzative. La sua visione ha sempre cercato di integrare teoria e pratica, rendendo le sue lezioni non solo informative, ma anche applicabili nel mondo reale. La sua capacità di coniugare ricerca accademica e applicazione pratica ha reso Butera un punto di riferimento nel suo campo.

Un’eredità duratura

Federico Butera ha scritto numerosi libri, tra cui il manuale “Organizzazione e società”, che rimane un testo fondamentale per chi studia sociologia e organizzazione. La sua ultima opera, “Intelligenza artificiale e lavoro, una rivoluzione governabile”, co-scritta con Giorgio De Michelis, affronta le sfide contemporanee legate all’innovazione tecnologica e al mondo del lavoro.

La cerimonia di commiato, prevista per il 14 febbraio, rappresenta non solo un momento di lutto, ma anche un’opportunità per riflettere sull’impatto che Butera ha avuto nel mondo accademico e oltre. La sua eredità continuerà a vivere attraverso le sue opere e gli studenti che ha formato, contribuendo a plasmare il futuro delle scienze sociali in Italia e nel mondo.

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