Un gruppo di 160 accademici e urbanisti si oppone a una legge che minaccia il futuro delle aree urbane.
![160 esperti chiedono fermo norma urbanistica al Senato](https://milano.notizie.it/wp-content/uploads/2025/02/Appello-esperti-contro-norma-urbanistica-al-Senato-67aa2b4c7d462-768x525.jpg)
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Un appello forte e chiaro
In un momento cruciale per il futuro delle città italiane, un gruppo di 160 tra professori universitari e urbanisti ha lanciato un appello al Senato, chiedendo di non approvare una norma urbanistica controversa. Questa iniziativa è emersa mentre la discussione sulla proposta di legge 1309 si intensifica a Palazzo Madama. La norma, concepita per superare le inchieste della procura di Milano sul settore immobiliare, è fortemente sostenuta dal sindaco Beppe Sala, ma suscita preoccupazioni tra esperti e cittadini.
Le preoccupazioni degli esperti
I firmatari della lettera-appello avvertono che l’approvazione di questa legge potrebbe cambiare radicalmente il volto delle città italiane. Secondo loro, la norma permetterebbe la costruzione di edifici senza un piano urbanistico coerente, favorendo un’occupazione disordinata dello spazio urbano. “Lo spazio urbano potrà essere occupato da edifici senza un disegno unitario, senza un piano, senza una visione di città”, affermano, evidenziando il rischio di una crescente congestione e di una maggiore elitizzazione degli spazi urbani.
Il potere dei comuni in pericolo
Un altro punto critico sollevato dai firmatari riguarda la sottrazione ai consigli comunali del potere di controllo sui progetti edilizi. La norma prevede l’abrogazione delle disposizioni che garantiscono una pianificazione attuativa, essenziale per assicurare servizi adeguati a tutti i cittadini. Scuole, parcheggi, piste ciclabili e parchi rischiano di diventare sempre più rari, mentre la categoria della ristrutturazione edilizia verrebbe ampliata, includendo anche nuove costruzioni senza alcun legame con gli edifici demoliti. Questo potrebbe ridurre drasticamente le risorse finanziarie disponibili per le amministrazioni locali, compromettendo la qualità della vita nelle città.
Un rischio di incostituzionalità
Secondo i firmatari, la norma presenta forti profili di incostituzionalità. Essi sostengono che non può essere considerata una misura di “interpretazione autentica”, poiché tale interpretazione è valida solo in caso di legislazione contraddittoria. “Questa è invece una riscrittura delle norme urbanistiche”, affermano, sottolineando come la legge possa vanificare le inchieste giudiziarie in corso. Tra i firmatari spicca Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte costituzionale, a dimostrazione della serietà delle preoccupazioni espresse.