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Truffa ai danni dello Stato: condanna per emissione di fatture false

Un imprenditore bresciano condannato per un sistema di frode fiscale legato ai contributi covid.

Il caso di Luigi Picinelli

Luigi Picinelli, un imprenditore di 67 anni originario di Brescia, è stato recentemente condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione per la sua partecipazione a un sistema di emissione di fatture false e truffa ai danni dello Stato, in particolare per i contributi legati alla pandemia di covid-19. Le indagini, condotte dalla Procura di Vicenza, hanno rivelato un meccanismo complesso che ha coinvolto diverse province italiane, tra cui Brescia, Milano, Vicenza e Padova.

Le indagini e le misure cautelari

Le indagini hanno portato all’emissione di 17 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, di cui 9 sono stati arrestati, 2 posti ai domiciliari e 6 soggetti a obbligo di firma. Picinelli è stato identificato come un intermediario chiave in questo sistema fraudolento, che ha già portato a numerose condanne di primo grado. Tra i condannati ci sono i coniugi Mirko Ghitti e Chiara Andrighetto, considerati i leader dell’organizzazione, insieme ad altri complici.

Il meccanismo delle “cartiere”

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il sistema si basava su una rete di società “cartiere”, aziende fittizie prive di dipendenti e di magazzino, gestite da persone interposte. Queste società emettevano fatture per operazioni inesistenti, permettendo così di ottenere detrazioni fiscali indebite. Da queste prime aziende, ne sono state create altre, dislocate in varie province, utilizzate per perpetuare la frode. Il sistema si è evoluto fino a includere aziende note come “bare fiscali”, che accumulavano debiti con l’erario fino alla liquidazione e al fallimento, consentendo alle cartiere di eludere i controlli fiscali.

Le conseguenze della frode

In seguito agli arresti, sono stati sequestrati beni per un valore superiore a 2 milioni e mezzo di euro. Con la condanna di primo grado, Picinelli ha subito anche la confisca di beni per un milione di euro. Questo caso rappresenta un esempio significativo di come le frodi fiscali possano sfruttare le vulnerabilità del sistema, specialmente in tempi di crisi come quelli causati dalla pandemia. Le autorità continuano a monitorare e perseguire tali attività illecite per proteggere l’integrità del sistema fiscale italiano.

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