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L’Europa afferma che il 40% delle aree urbane in Lombardia richiede un maggiore impegno per quanto riguarda alberi, spazi verdi e parchi

Ripristino e ampliamento degli ecosistemi urbani: un impegno per i Comuni lombardi secondo l'Atlante dei dati ambientali 2024. La Lombardia affronta la frammentazione del territorio e punta sulla creazione di spazi verdi e piantumazione di alberi per raggiungere gli obiettivi del Nature Restoration Law

Milano – Si presenta l’opportunità di ripristinare e ampliare gli ecosistemi urbani, puntando sulla creazione di spazi verdi e sulla piantumazione di alberi. Questo rappresenta un impegno per 603 dei Comuni, equivalenti al 40% del totale nella regione Lombardia. A comunicarlo è una delle informazioni contenute nell’Atlante dei dati ambientali 2024, redatto dall’Ispra per sostenere le azioni governative in linea con il recente regolamento europeo che promuove il ripristino naturale, noto come Nature Restoration Law.

Regolamento europeo per il ripristino naturale

Entrato in vigore il 18 agosto, tale regolamento stabilisce che tutti i Paesi dell’Unione Europea devono garantire il recupero di almeno il 20% delle aree terrestri e marine compromesse e, entro il 2050, di tutti gli ecosistemi danneggiati. “In aggiunta, il regolamento – chiarisce Michele Munafò, ingegnere ambientale dell’Ispra e curatore dell’Atlante – stabilisce che non si dovrà verificare alcuna perdita netta di spazi verdi e di copertura forestale nelle zone urbane fino al 2030, con un incremento costante della superficie totale a partire dal 2031”.

Ecosistemi urbani nella Lombardia

Le mappe forniscono per la prima volta un quadro completo di tutti gli ecosistemi urbani, per i quali i Comuni dovranno garantire la conservazione della loro estensione a partire dal 2024 e implementare azioni di ripristino per incrementare le aree verdi e arboree dal 2031. Analizzando i capoluoghi lombardi, Como emerge con la percentuale più alta di superficie vegetativa (53,54%), seguita da Bergamo (52,01%) e Varese (47,79%). In fondo alla lista troviamo Cremona (30%), Milano (31,79%) e Brescia (35,72%).

Copertura arborea nei capoluoghi lombardi

La copertura di alberi è massima a Como, dove si attesta al 34%. Gli altri capoluoghi della Lombardia si aggirano intorno al 30%, con Varese al 28%, Bergamo al 21%, Lecco al 19,2%, Brescia al 10,5% e Sondrio al 10,57%. Tra i comuni che si distinguono per il loro verde urbano, troviamo Peglio in provincia di Como, con un impressionante 99,29%, seguito da Dorio nel Lecco (93,11%) e Rota d’Imagna in Bergamo (79,92%).

Sfide e obiettivi

Se poniamo come obiettivo una copertura del 30% per aree urbane, emerge chiaramente che c’è molto da fare: ben 527 comuni non raggiungono questa soglia, con una maggiore presenza di casi critici a Bergamo (109), Milano (106) e Brescia (64). Inoltre, ci sono 7 comuni con una copertura arborea inferiore all’1%: Caravaggio, Castrezzato, Comezzano-Cizzago, Mairano, Trenzano, Bagnolo Cremasco e Cremosano.

I dati dell’Atlante segnalano anche che la Lombardia è caratterizzata da una notevole frammentazione del suo territorio, un fenomeno che porta alla diminuzione degli spazi naturali e a un loro isolamento crescente, a causa dell’espansione urbana e dello sviluppo delle infrastrutture. Oltre un terzo del territorio lombardo è fortemente frammentato, un problema da affrontare urgentemente, poiché il contrasto alla frammentazione del territorio e del paesaggio è uno degli impegni previsti dalla Nature Restoration Law.

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