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Tifosi dell’Inter e del Milan sono stati fermati, con le prime misure di divieto di accesso agli stadi: per dieci anni non potranno assistere a partite

È stata quasi completata la notifica della prima serie di Daspo – le misure restrittive per le manifestazioni sportive – emesse dal questore Bruno Megale in relazione all’inchiesta di Milano che coinvolge i gruppi ultras di Inter e Milan. Questo comprende 24 Daspo che terranno i destinatari lontani dagli stadi per un periodo che varia da 3 a 10 anni, con l’anticipazione che seguiranno ulteriori provvedimenti nei prossimi tempi.

Allontanamento dagli impianti

Le misure erano state preannunciate dal questore Megale durante una conferenza riguardante l’operazione di arresti nelle curve milanesi. Per espellere i facinorosi da San Siro, insieme alle misure cautelari attuate nella mattinata di lunedì 30 settembre, la Questura di Milano ha emesso 24 Daspo, di cui 10 con obbligo di firma, che limiteranno l’accesso ai luoghi sportivi in tutta Europa per un periodo stabilito.

Espansione delle misure

In aggiunta, il questore Megale ha reso noto, durante una conferenza stampa in Procura, l’inizio di altri 89 procedimenti amministrativi per i Daspo “fuori contesto”. Questo strumento legale consente di escludere dall’accesso agli stadi, in particolare al Meazza, chi ha subito negli ultimi anni condanne per reati gravi come rapine, estorsioni e associazioni a delinquere, anche di tipo mafioso.

Un forte avviso

Secondo quanto affermato da Megale, è essenziale lanciare un “messaggio chiaro”, in accordo con le preoccupazioni espresse in precedenza dal procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo riguardo ai gravissimi pericoli legati all’infiltrazione della criminalità nel calcio. “Questa indagine sottolinea l’urgenza di non ignorare i problemi e di affrontare la realtà”, ha avvertito il magistrato che guida la Dna.

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