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Nel parco di Bruno Munari, un’opera d’arte all’aperto, sono in programma una serie di eventi, giochi e attività divertenti. Tuttavia, vi sono preoccupazioni riguardanti l’uso dell’alcol e l’accumulo di rifiuti

Nel cuore di Milano, fra Zara e Maciachini, un angolo di arte e natura ha rifiorito: si tratta del giardino Bruno Munari. Dopo un periodo di decadenza, un recente progetto di riqualificazione ha restituito valore allo spazio, con tre nuovi murales che impreziosiscono il luogo e condutture d’areazione trasformate in sculture vivaci. L’uso di vernici che contribuiscono a diminuire l’inquinamento ambientale ha aggiunto un aspetto ecologico al progetto. “Prima era raro vedere gente”, dice Francesca Ossola, guardando i suoi bambini giocare. “Oggi, però, parecchi studenti della scuola di Via Toce vengono qua nel pomeriggio”. Oltre ai bambini, il giardino ospita ragazzi impegnati nei compiti o in partite di ping pong nell’area pedonale, e adulti che giocano a carte. “Prima era solo una strada di passaggio”, ricorda Matteo Allegri, dopo una partita di burraco. “Adesso è un luogo molto più godibile: l’altra settimana hanno persino organizzato una proiezione all’aperto”. Tuttavia, persistono alcuni problemi: come racconta Ivana Bernardi, che spesso porta il suo cane nel campo da basket del giardino, la sera alcuni giovani entrano nel parco nonostante sia chiuso e spesso la mattina si trovano molti rifiuti e pezzi di vetro sul terreno.

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