Un tempo, quello che era un parcheggio “brado”, che bloccava l’accesso ad una chiesa del 19° secolo. Ora, però, piazza San Luigi si è trasformata in una vasta zona pedonale, situata tra Brenta e Lodi Tibb, rinnovata con lastre di beola e cubi di porfido e adornata con fioriere e panchine di pietra. Questo è un altro passo del progetto di rinnovamento “Piazze Aperte”, arricchito da nuovi stabilimenti con terrazze esterne e da un rinnovamento del pubblico. “È stata una vera e propria rivoluzione”, racconta Pierangelo Baroni, un venditore di frutta che è nato e cresciuto qui. “Era un quartiere popolare. Ora la qualità della gente che vive qui è migliorata, anche se in precedenza tutti si conoscevano: era come un ‘villaggio nella città'”. Anche Massimo Assoni, sacrestano e volontario del storico circolo Acli, conferma: “Ci sono molti bar e in piazza, la sera, ci sono più di cento persone”. Tuttavia, ogni cambiamento ha i suoi aspetti negativi. Il più importante di tutti è l’aumento dei costi. “Il quartiere è più bello, ma molte persone hanno dovuto traslocare”, sottolinea Morena Galazzi, proprietaria di un panificio storico, che riferisce anche di alcuni furti e danni alle auto: “Sarebbero necessari più controlli”.