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La nuova licenza a punti per prevenire gli incidenti ha sollevato l’ira degli artigiani lombardi, affermando che “si tratta solo di ulteriore burocrazia, non porterà ad una diminuzione dei decessi”

Martedì 1 ottobre 2024 è una data cruciale per coloro che operano nel settore edile in quanto entra in vigore la normativa riguardante la patente a punti. Questa nuova regola è stata promulgata dal governo nell’intento di arginare la crisi degli infortuni, che l’anno precedente, il 2023, ha visto in Lombardia ben 5.493 incidenti segnalati all’Inail, riguardanti unicamente l’industria edile. Il processo formale di pubblicazione del decreto di attuazione sulla Gazzetta Ufficiale è stato completato, rendendo la patente legge effettiva. Le aziende dovranno fare richiesta per ottenerla utilizzando il sito web dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL). Il richiedente, che può essere il legale rappresentante o il lavoratore indipendente, dovrà fornire una serie di documenti incluso l’iscrizione alla Camera di Commercio, il Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc) e Fiscale (Durf), il Documento di Valutazione dei Rischi (Dvr), e la prova del rispetto degli obblighi di formazione. La patente a punti, che sarà disponibile digitalmente, verrà con un saldo iniziale di 30 crediti. Questa sarà una necessità per 832.500 imprese legate alle attività domestiche come costruttori, pittori, piastrellisti, elettricisti, idraulici riscaldatori, elevatori, carpentieri, serramentisti, fabbri, lattonieri, carpentieri. Senza questa, non sarà possibile lavorare nei cantieri.

La Lombardia é la regione italiana con il maggior numero di attività che dovranno conformarsi ai nuovi regolamenti, con un totale di 144.029 aziende secondo Unioncamere-Infocamere-Movimprese. Il conteggio, elaborato dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, include 80.638 aziende individuali, 47.340 società a responsabilità limitata, 13.224 partnership, oltre a poco più di 2.800 cooperative e consorzi totali. Giovanni Bozzini, presidente della Confederazione Nazionale dell’Artigianato in Lombardia, ha criticato i nuovi regolamenti, sostenendo che potrebbero non portare ad una riduzione dei decessi o degli incidenti sul lavoro. Bozzini ha affermato che i nuovi regolamenti rappresentano semplicemente un onere burocratico aggiuntivo, obbligando le aziende a spedire una serie di autocertificazioni all’Ispettorato del lavoro entro il 31 ottobre.

Secondo la Confederazione, l’imminente procedura coinvolgerà approssimativamente 90.000 artigiani nella regione lombarda. Stefano Binda, segretario di Cna Lombardia, sottolinea l’assenza di un meccanismo pronto, inclusa l’infrastruttura digitale. Richiede un urgente ritorno alla sicurezza lavoro effettiva: quale misure, infrastruttura, dispositivi, istruzione e formazione sono necessari sia per i datori di lavoro che per i lavoratori. “Bisogna focalizzarsi su questioni reali e tangibili, non sulle procedure puramente burocratiche.” dicono gli artigiani. Panciroli, a capo di Cna Costruzioni Lombardia, propone una legge sull’ammissione alla professione edilizia. Sostiene che sia necessario scegliere aziende qualificate e basare il mercato su meccanismi praticabili che migliorano la qualità del lavoro e dei prodotti, non un onere superfluo per le piccole imprese.

Anche i costruttori esprimono preoccupazione. “Ci siamo avvicinati troppo alla scadenza del 1° ottobre senza avere ancora indicazioni sull’operatività del portale per la presentazione della domanda di patente da parte di aziende e lavoratori autonomi, o su come utilizzarlo e gestirlo.” dichiara Luca Fabi, presidente della Ance Lecco Sondrio. “Inoltre, una volta avviato, sarà vitale che il portale Inail sia capace di gestire centinaia di migliaia di domande che saranno presentate. Altrimenti, esiste il pericolo di un blocco operativo per tutti i cantieri privati, con gravi conseguenze per le aziende.

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