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Il collettivo energetico di Greco ha implementato pannelli solari su edifici religiosi e nel refettorio, fornendo assistenza alle famiglie in situazioni di disagio

Porta il nome di “Soledarietà”, una nuova comunità energetica che ha preso vita nel quartiere Greco. Nata con un’attenta enfasi sul “sole”, come suggerisce il suo nome, la comunità è composta da cinque utenze di cui due sono sia produttori che utilizzatori; in particolare, il Refettorio Ambrosiano di Caritas e la parrocchia Santa Maria Goretti. Tre dei membri sono solo consumatori: Il Rifugio (ancora di Caritas Ambrosiana), La Piazzetta e la parrocchia di San Martino, che rappresenta il terzo associato. Il progetto va oltre il semplice risparmio energetico e la limitazione dei consumi. L’obiettivo è di rendere le strutture più autosufficienti e di assistere le famiglie che soffrono di povertà energetica, tramite azioni come la sostituzione degli elettrodomestici che consumano più energia. L’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica stima che tale problema affligga il 5,3% delle famiglie lombarde, con molte altre a rischio di cadere in una situazione di vulnerabilità energetica. Il progetto, che vede al centro Caritas e le parrocchie e viene spinto avanti dalla Fondazione Banco dell’energia, è costruito su tre pilastri: protezione ambientale, assistenza alle persone più vulnerabili della comunità e educazione delle comunità stesse. Edison Energia ha donato due impianti fotovoltaici, del valore totale di 270mila euro, che sono stati installati sui tetti del Refettorio Ambrosiano e della chiesa e abitazione parrocchiale Santa Maria Goretti, situata in via Melchiorre Gioia. Gli impianti hanno una potenza di 100 kWp2.

Con l’autoconsumo, riusciranno a risparmiare 6.700 euro, ottenendo inoltre incentivi sia per l’energia non consumata che viene venduta alla rete (più di 6.900 euro annui), che per l’energia utilizzata dai consumatori in concomitanza con l’emissione in rete dell’energia generata dal Refettorio e dalla parrocchia Santa Maria Goretti e non autoconsumata (oltre 9.700 euro annui). Dopo aver sottratto le spese di gestione, circa 13.000 euro serviranno a rifornire un fondo destinato ad assistere le persone seguite dai centri di ascolto Caritas delle due parrocchie. In questo contesto, i “tutor di energia domestica” forniranno assistenza per minimizzare i consumi e alleggerire le bollette. “Essere una comunità energetica significa non solo produrre energia in modo più ecologico e distribuirla più razionalmente, ma anche supportare coloro che stanno lottando per pagare le bollette e le utenze”, commenta Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. “Ciò implica anche il tentativo di creare coesione e rendere un quartiere e una città più vivibili, trasformando le sfide ambientali in un’opportunità per ridurre, piuttosto che ampliare, le diseguaglianze sociali”.

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