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Gli alunni davanti all’Edificio Regionale affermano: “L’accesso all’istruzione è come il diritto di avere un tetto sopra la testa”

Gli studenti manifestanti di fronte al Palazzo della Regione lamentano: “Il diritto all’istruzione equivale al diritto all’abitazione”
La protesta continua a un anno di distanza dalla sua nascita
“Anno nuovo, problemi vecchi”, si legge su un cartello portato dagli studenti manifestanti questa mattina di fronte al Palazzo della Regione. Questi ragazzi, che stanno protestando da un anno, sollecitano nuovamente interventi che permettano loro di vivere e studiare con più facilità nella capitale.
“Alla ripresa dell’anno accademico, si rinnova anche la lotta per il diritto all’alloggio e all’istruzione. Questa mattina siamo ritornati davanti alla Regione Lombardia per mandare un messaggio di resistenza in perfetta continuità con le mobilitazioni dello scorso anno e con le tende universitarie poste di fronte alla Statale e al Politecnico”, dichiarano gli organizzatori pubblicando un lungo messaggio su Instagram. Secondo loro, la Giunta, pur dichiarando di avere aumentato il valore delle borse di studio universitarie fino a un massimo di 360€ rispetto all’anno precedente (mantenendo sempre i discutibili requisiti di ‘merito’ e favorendo gli studenti STEM), è la stessa che a causa di ritardi significativi nei finanziamenti ha lasciato senza benefici 1300 studenti idonei”.
Le richieste continuano.

Gli studenti che hanno iniziato a protestare poco più di 12 mesi fa hanno riuscito a spezzare il silenzio sulla contraddizione del diritto alla casa e all’educazione, attribuendo responsabilità a vari enti, dal MUR e dalla Bernini alle amministrazioni regionali e locali. Questi organi hanno cercato di scaricare le colpe e di attenuare le tensioni con le mere concessioni, il loro obiettivo principale era quello di indebolire la nostra mobilitazione. Oggi, mettiamo in evidenza la nostra opposizione a ogni istituzione, una ad una, che ci nega il diritto alla casa e allo studio in questa regione e in questa città”, dichiarano i giovani di Cambiare Rotta.

Le richieste dei manifestanti sono chiare e ben definite: essi richiedono l’abolizione della legge 43/98 che disciplina il mercato delle locazioni, la reintroduzione del canone equo, la proibizione dell’accesso privato ai bandi della legge 338/2000. Inoltre, chiedono dormitori pubblici gratuiti e aperti a tutti, nonché l’istituzione di un reddito studentesco finanziato dalle aziende che guadagnano dalla catena della formazione.

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