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La direttrice del Politecnico di Milano ha dichiarato: “Attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, siamo riusciti a ridurre del 50% la percentuale di studenti che abbandonano dopo il primo anno di iscrizione”

In Italia, soltanto un quinto degli studenti consegue una laurea in ambito tecnico-scientifico, in un contesto nazionale già a corto di laureati. Come sottolinea Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano, è fondamentale far comprendere ad adolescenti e loro famiglie quanto sia cruciale possedere queste competenze per qualsiasi professione, anche nel quotidiano e per un futuro sostenibile. Mentre si appresta a dare il via alla seconda edizione del Festival internazionale dell’Ingegneria, Sciuto evidenzia come la città di Milano sia un faro per l’innovazione e come il Politecnico abbia deciso di esibire il suo lato più ingegneristico, sotto lo slogan “Tecnologie per l’umanità”.

La rettrice sottolinea l’importanza del ruolo delle competenze ingegneristiche nel rispondere alle necessità di un mondo del lavoro in costante evoluzione. Queste competenze facilitano ogni tipo di attività lavorativa e produttiva – dalla produzione industriale alla space economy – e sono in crescente domanda dalle aziende che cercano di rimanere competitive, come evidenziato nel più recente rapporto Draghi sull’economia europea. Nonostante esista una carenza di professionisti nel campo dell’informatica, della cyber security e dell’intelligenza artificiale, tali competenze risultano altrettanto indispensabili per i futuri ingegneri civili che si troveranno a fronteggiare sfide relative a infrastrutture, sostenibilità e ambiente.

Il Politecnico funge da centro di ricerca specializzato nell’intelligenza artificiale. La sua storia inizia nel 1973, quando il professor Somalvico ha avviato il primo laboratorio, oggi attivo da oltre cinquant’anni. Fin dall’inizio, l’istituzione ha cercato di rendere l’IA uno strumento multidisciplinare. Attraverso il centro di ricerca, che è aperto anche alle imprese, il Politecnico si sforza di assistere le aziende nell’analisi delle potenziali vantaggi e opportunità di utilizzo dell’IA. In un prospettiva futura, l’istituto prevede un crescente bisogno di ufficiali di digital transformation capaci di individuare gli settori in cui l’IA può migliorare l’efficienza lavorativa.

Per quanto riguarda il sistema educativo, l’intelligenza artificiale è uno strumento utile, anche se ancora temuto da alcuni. Da anni, il Politecnico sfrutta l’IA per identificare anticipatamente gli studenti a rischio di difficoltà accademiche e per fornire loro gli strumenti di supporto necessari. Questo approccio ha permesso di ridurre del 50% l’abbandono scolastico nel primo anno. Attualmente, si sta lavorando per ampliare l’uso dell’IA a scopi didattici, sviluppando tutor virtuali che aiutino gli studenti nella ricerca e nella comprensione delle informazioni.

Inoltre, il Politecnico riconosce l’importanza dell’intersezione tra sport e tecnologia. Ad esempio, la collaborazione con atleti come Filippo Ganna, che ha utilizzato la Galleria del Vento per la preparazione delle sue competizioni olimpiche, sottolinea l’influenza della tecnologia sul rendimento sportivo. La ricerca nell’ambito sportivo coinvolge anche atleti paralimpici, con l’obiettivo di sviluppare e testare nuovi strumenti e protesi. Questo non è inteso come un modo per barare, ma per comprendere meglio le azioni sportive e per migliorare le performance.

Infine, il Politecnico spera che il Festival possa favorire l’inclusione dei più giovani nel campo dell’ingegneria.

Donatella racconta dei ricordi della sua infanzia, quando assieme a suo padre, ingegnere elettronico, collaborava nella realizzazione di rudimentali sistemi di domotica, all’epoca paragonabili ai Lego. Ricorda un’innovazione specifica che avrebbe potuto cambiarle la vita se solo l’avessero brevettata. Vivendo in campagna con un cane chiamato Chicco, avevano ideato una macchina temporizzata per preoccuparsi della sua alimentazione e idratazione durante le loro assenze per vacanza. Donatella si considera nata ingegnere elettronico, portando con sé l’interesse per l’ideazione di soluzioni hardware e software complete.

In quanto rettrice, riflette sulla situazione attuale di Milano, dove oggi cinque degli otto istituti di istruzione superiore sono guidati da donne. Vede questo come un segnale che le donne possono e vogliono essere leader. Non crede che queste donne siano state elette semplicemente per il fatto di essere donne, ma piuttosto perché le loro idee rispondevano alle esigenze delle università. Oltre all’elezione, è necessario fare un buon lavoro, cosa che Donatella è convinta che si verificherà senza problemi. Pensa inoltre che questa situazione possa fare da esempio per le ragazze milanesi, offrendo loro dei modelli di riferimento.

Nonostante ciò, esiste ancora una sensazione di inadeguatezza, comunemente chiamata “sindrome dell’impostore”. Donatella suggerisce il modo migliore per superare queste barriere può essere esporre tutti i bambini, indipendentemente dal genere, alla meraviglia delle scienze. Le famiglie hanno un grande ruolo nella sfida di abbattere questi stereotipi.

Portando un messaggio significativo, soprattutto per le più giovani, sono le donne che hanno intrapreso questo viaggio mettendosi in gioco. Nel festival ci sarà anche Chiara Cocchiara, una ingegnere spaziale e la Young Space Leader del 2020. È fondamentale che tutti abbiamo la fiducia in noi stessi di riuscire a farcela.

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