La richiesta di cibo sul marciapiede di viale Toscana è in aumento: le parole del vicepresidente di 'Pane Quotidiano'
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Sale la preoccupazione per la richiesta di cibo dei poveri in viale Toscana a Milano, i numeri sono in costante aumento. Il 2024 è un anno da record con il maggior numero di presenze ad agosto.
Le parole del vicepresidente di ‘Pane Quotidiano’
Luigi Rossi, il vicepresidente dell’organizzazione Pane Quotidiano che da 126 anni a Milano aiuta i più poveri, prevede che quest’anno si supererà un milione e mezzo di passaggi, il record di sempre.
Come riportato dall’AGI, con la chiusura delle scuole nei mesi estivi aumentano i numeri dei bambini in viale Toscana, dove alle sette del mattino c’è una gran fila di persone che chiede un aiuto per mangiare.
“A loro viene data una razione piena, uguale a quella per gli adulti, il cui valore è di circa 15 euro, il che significa che al mese noi rappresentiamo un aumento del reddito per queste persone del 35%”.
In coda a Milano non ci sono solo senzatetto
La volontaria Danila sottolinea che in coda ci sono bambini, stranieri e pensionati che non possono comprarsi da mangiare perché Milano sta diventando sempre più costosa. Dunque, non ci sono solo senzatetto.
“Non bisogna pensare che siano per lo più senzatetto. Vedo tantissimi pensionati italiani e famiglie coi bambini che hanno un reddito. Ci sono anche tanti ucraini, immagino siano scappati dalla guerra ma non ne sono certa perché non parlano italiano. E poi, asiatici, sudamericani: famiglie dignitose, ordinate“.
A Milano i poveri sono in costante aumento perché, come ribadito dal vicepresidente, si tratta di una città diventata internazionale che costa troppo per la legge del mercato dei consumi.
I pasti per i poveri donati dalle aziende
I pasti preparati da ‘Pane Quotidiano’ sono per lo più donati dalle aziende. Milano, infatti, è molto generosa, aiuta senza la necessità di avere nulla in cambio. A tal proposito, Luigi Rossi rivela che ci sono imprenditori che firmano assegni da trecentomila euro, chiedendo riservatezza, per donare il proprio aiuto alle persone più bisognose.
“Essere laici ci aiuta nei rapporti con le imprese internazionali che hanno persone di tutte le religioni. Abbiamo talmente tanti volontari che c’è la lista d’attesa. Ora ci aiutano tantissimi giovani“.