Il sistema di sorveglianza del vaiolo delle scimmie è efficace: a Milano non è stato registrato nessun caso di tipo I
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La Regione Lombardia, nonostante fino ad oggi non abbia rilevato nessun caso del virus Mpox, noto anche come vaiolo delle scimmie, mantiene alta l’attenzione nelle città, compresa Milano. Viene utilizzato un sistema di monitoraggio per prevenire eventuali emergenze. Ecco com’è la situazione ad oggi.
Vaiolo nelle scimmie a Milano
L’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha rassicurato i cittadini precisando che i 21 casi confermati nel 2024 in Lombardia sono da attribuire alla variante di tipo II, quella meno pericolosa.
“Dall’inizio del 2024 abbiamo avuto una ventina di pazienti con Mpox di tipo II, ma si tratta di pazienti con patologia non particolarmente severa e senza conseguenze particolari. Conosciamo l’evoluzione della patologia e possiamo tenerla sotto controllo”. Queste parole sono state diffuse dallo stesso assessore in una nota nelle scorse ore.
La forma più grave di tipo I, fortunatamente, non è arrivata nella Regione né sul territorio del capoluogo lombardo. Tuttavia, l’allerta è alta ed è stato attivato un sistema di sorveglianza che garantisce un monitoraggio costante della situazione.
Il potenziamento delle misure di controllo in Lombardia
L’assessore regionale, in una nota del 7 agosto indirizzata alle Agenzie di Tutela della Salute (ATS), alle Aziende Socio-Sanitarie Territoriali (ASST) e agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), ha sottolineato le misure di potenziamento in merito alla malattia.
Tra queste, c’è il coinvolgimento diretto dei medici dei Centri per le Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST) e dei laboratori di riferimento, affinché si possa garantire una identificazione di eventuali nuovi casi in tempi brevi.
Le varianti del virus
Il virus Mpox è un’infezione nota da tempo e diffusa in Africa centrale e occidentale che dal 23 luglio 2022 all’11 maggio 2023 è stata ritenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un’emergenza di salute pubblica internazionale.
È nota per esistere in due varianti geneticamente distinte: il tipo I (clade I), che include i sottotipi Ia e Ib, e il tipo II (clade II), che comprende i sottotipi IIa e IIb. La variante di tipo I è quella più aggressiva, con sintomi più gravi.
I sintomi più lievi sono febbre alta, dolori muscolari intensi, mal di testa e spossatezza, quelli più gravi eruzioni cutanee e lesioni pustolose dolorose alle aree genitali o peri-anali.