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Durante la commemorazione per il 52esimo anniversario per la strage di piazza Fontana, il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha ricevuto fischi e lamentele.
Il primo cittadino è stato contestato da una parte dei manifestanti presenti. Il motivo, una frase sullo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per giovedì 16 dicembre. Allo sciopero non ha aderito la Cisl.
Sala ha sottolineato: “Lo sciopero è probabilmente sbagliato, ma è un diritto”. È stata questa la fatidica frase che ha provocato agitazione, fischi, cori e interruzioni di alcune persone.
A seguito di una diatriba, durante la quale il sindaco ha perso le staffe rispondendo a un interlocutore “io non dico cazzate”, è riuscito a terminare il suo discorso.
Lo sciopero del 16 dicembre, proclamato senza la Cisl, è un segno di protesta contro la manovra economica del Governo Draghi, considerata insoddisfacente. Disaccordi sul fronte del fisco, delle pensioni, della scuola, delle politiche industriali e del contrasto alle delocalizzazioni, del contrasto alla precarietà del lavoro, soprattutto dei giovani e delle donne, della non autosufficienza.
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