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Terapie intensive quasi piene a Milano: la situazione è critica

Preoccupa l'aumento dei posti letto occupati nelle terapie intensive, quasi piene. Si vuole scongiurare un blocco delle altre attività ospedaliere.

Terapie intensive piene
Terapie intensive piene

La situazione inizia a farsi critica in città dove le terapie intensive del Sacco, San Paolo, Niguarda e Policlinico sono quasi piene. Solo pochi giorni fa il Sindaco Sala diceva che la situazione era sotto controllo e si doveva scongiurare un lockdown, adesso, il sistema regge ancora ma sono pochi i posti che restano nei reparti di terapia intensiva degli ospedali milanesi. Ecco perché i direttori sanitari stanno già valutando eventuali soluzioni da prendere, qualora la situazione dovesse aggravarsi e i posti attuali esaurirsi. Quello che però si cerca di scongiurare è la conversione di reparti non covid in reparti covid, come è successo nella prima ondata. Un’operazione del genere comporterebbe ritardi nel gestire le normali attività ospedaliere a discapito dei pazienti non covid che si troverebbero ad allungare i propri tempi di cura.

Terapie intensive piene: i dettagli

Anche se il dettaglio si aggiorna costantemente, al momento si stima che al Niguarda la terapia intensiva, con 10 posti letto, è piena, al Policlinico sono stati occupati 14 posti, al Sacco sono stati occupati 7 posti. L’atmosfera però all’interno degli ospedali è tesa e si studia come raddoppiare i posti qualora dovesse esserci la necessità di farlo. Si vuole però evitare di trasformare altri reparti, in reparti covid, come è successo nella prima ondata, perché questo comporterebbe un ritardo per le cure di tutti gli altri pazienti non covid. Nel mentre pesano anche i numeri delle sub-intensive: 140 letti occupati al Policlinico, 140 al Niguarda, 130 al San Paolo – San Carlo, 196 al Sacco. Una soluzione che potrebbe certamente aiutare a non bloccare il sistema sanitario potrebbe essere lapertura dell’Ospedale Fiera.

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