Atm reagisce duramente all'inchiesta sulle tangenti: rescissi i contratti con tutte le aziende indagate.
Le conseguenze dello scandalo delle tangenti Atm non hanno tardato a farsi sentire. Dopo le parole dure di Beppe Sala, è ora l’azienda di trasporti milanese a rispondere con pugno di ferro. Atm ha infatti rescisso tutti i contratti con le aziende coinvolte nell’inchiesta sulle tangenti. Per quanto riguarda i tre contratti che non possono ancora essere sciolti in quanto attualmente in servizio, Atm ha chiesto l’intervento di Anac per sostituire gli organi direttivi con uno o più commissari nominati d’autorità. Il direttore generale Atm Arrigo Giana, ha fatto intendere infatti, senza troppi giri di parole, l’intenzione di tagliare qualsiasi rapporto con le aziende.
Tangenti Atm: le aziende coinvolte
Ad essere presenti nel protocollo del pubblico ministero, grandi colossi aziendali come Siemens Mobility e Alstom Ferroviaria. A questi si aggiungono aziende più piccole come Mad System, Esim, Engineering Informatica, Ceit, Gilc Impianti Civili e Ctf Impianti. Arrigo Giana ha fatto intendere di voler avviare processi legali contro queste società. Afferma infatti che le aziende “con il loro comportamento hanno causato dei danni ad Atm sicuramente reputazionali“. Gli unici contratti mantenuti sono quelli per il servizio di manutenzione notturna degli enti di segnalamento dei metro, vinta da Esim, quello per le colonnine di ricarica, attribuita ad Alstom, e la gara per il segnalamento per la M2, vinta da Siemens. Atm ha infatti chiesto all’Autorità nazionale anti-corruzione di nominare un commissario per metterle in sicurezza. In questo modo, afferma Giana, sarà assicurato “il completamento di lavori che sono indispensabili per la continuità del trasporto pubblico“.
Atm ha inoltre sospeso 7 persone indagate. “Ne abbiamo poi sospesa un’altra“, aggiunge Giana. Infatti, afferma “stiamo valutando le posizioni di altre figure aziendali, di dipendenti, che non sono adesso indagati ma potrebbero con il loro comportamento avere violato il nostro codice etico interno“. Due dipendenti della Engineering Informatica, attualmente agli arresti domiciliari, avrebbero poi fatto ulteriori ammissioni utili alle indagini. Sono state poi chieste una verifica della documentazione tecnica della gara di segnalamento per la M2 e un audit esterno sul sistema delle gare aziendali.