13 persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanaza nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto l'Atm di Milano.
Atm Milano al centro di una vicenda legata ad appalti truccati e tangenti. La Guardia di Finanza avrebbe arrestato 13 persone nell’ambito di un’inchiesta. Tra gli indagati anche un dirigente dell’azienda di trasporti milanese, Paolo Bellini, responsabile degli impianti di “segnalamento e automazione” delle linee metropolitane.
Tangenti Atm Milano: indagini e arresti
Il pm Giovanni Polizzi e il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli stanno indagando in tutta Italia per un giro di tangenti servite a truccare le gare di appalti dell’Atm-Azienda Trasporti Milanesi. Almeno 8 le gare di appalto truccate scoperte. Tra queste anche l’appalto da 100 milioni di euro per la segnalazione automatica della linea 2 della metropolitana.
Paolo Bellini, responsabile degli impianti di segnalamento e automazione, risulta essere la figura chiave dell’indagine. Avrebbe incassato, per truccare le gare con “soffiate” che passava alle ditte poi vincitrici, tangenti pari a 125.000 euro, tra il 2018 e il 2019. Un sistema consolidato portato avanti negli ultimi 2 anni. Accanto a lui sono molte le aziende italiane sulle quali si sta indagando e per le quali si è ordinata la perquisizione. Si stimano in totale 8 aziende coinvolte e 30 persone, i nomi più noti: Siemens Mobility, Alstom Ferroviaria, Ceit, Engineering Informatica.
Tangenti come stipendi
Secondo alcune indiscrezioni ci sarebbe anche l’accusa di associazione a delinquere per Paolo Bellini, che sembra aver ricevuto le tangenti a cadenza mensile, alla pari di uno stipendio. Uno stipendio che durava per tutta la durata del contratto vinto per la realizzazione dell’appalto.
Il gip Lorenza Pasquinelli ha già eseguito l’arresto per 13 persone, di cui uno agli arresti domiciliari, con l’accusa di corruzione, turbativa d’asta, rivelazione di segreti d’ufficio, peculato ed abuso d’ufficio.
Il comunicato di ATM
A seguito della diffusione della notizia la stessa azienda ha preso le distanze da quanto accaduto: “Atm sin da subito ha prestato la propria fattiva collaborazione alle autorità inquirenti anche al fine di determinare al più presto gli elementi relativi alle responsabilità dei soggetti indagati. L’azienda – prosegue il comunicato – è del tutto estranea ai fatti contestati, attribuiti ai singoli soggetti che avrebbero agito autonomamente in violazione del codice etico di Atm ancor prima che in violazione delle norme di legge“. In conclusione l’azienda ha annunciato di aver già dato incarico ai propri legali per la tutela nelle opportune sedi.