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Reparto di terapia intensiva allagato: pazienti intubati sotto la pioggia

Il reparto di terapia intensiva dell'ospedale Policlinico di Milano si è allagato: fonti denunciano la mancata sicurezza del locale.

reparto terapia intensiva allagato

A causa del violento nubifragio abbattutosi su Milano, il reparto di terapia intensiva del Policlinico si è allagato e i pazienti intubati, di cui cinque positivi al coronavirus, sono stati evacuati sotto la pioggia. Una fonte ha rivelato al quotidiano Fanpage che l’acqua ha iniziato ad entrare nel padiglione Del Palo e che il personale ha dovuto coprire i respiratori con le buste.

Reparto di terapia intensiva allagato

Gli ospiti della struttura sono stati trasportati in un altro reparto di terapia intensiva grazie alla collaborazione di Vigili del Fuoco, anestesisti, infermieri e barellieri. Operazione che, sempre secondo la medesima fonte, avrebbe comportato grossi rischi per i pazienti. Dato che i loro respiratori erano zuppi, se ci fosse stato un corto circuito avrebbero rischiato di interrompere l’erogazione di ossigeno.

É la riprova finale che sono state fatte cose di pancia, più che di testa“, ha spiegato l’intervistato. A suo dire infatti il prefabbricato in questione non era adatto ad ospitare alcun paziente, men che meno se intubato. La sua funzione originaria sarebbe infatti stata quella di appoggio per visite ambulatoriali, ma l’emergenza coronavirus ha fatto sì che venisse riadattata. Resta da chiarire perché dei pazienti si trovassero lì nonostante il reparto di terapia tradizionale del Policlinico avesse dei posti liberi.


Dal canto suo l’ufficio stampa del Policlinico ha escluso la possibilità che il padiglione non rispetti le norme definendolo un reparto vero e proprio. “C’è stato un trasferimento in via cautelativa perché l’intensa pioggia di questa notte ha messo in difficoltà il sistema di drenaggio dell’acqua“, hanno chiarito. L’ospedale ha infine specificato che il trasferimento dei pazienti è avvenuto in tutta sicurezza senza particolari problemi. L’acqua infatti “non è entrata ma si è accumulata nelle grondaie“. Dei video in possesso del quotidiano dimostrerebbero però il contrario.

Quanto alla mancata occupazione dei posti nel reparto tradizionale, ha specificato che questo avviene perché un ricovero in terapia intensiva dura in media 2-3 settimane. Dato quindi che quei pazienti si trovavano lì da diverso tempo e non c’era bisogno di spostarli, si è optato per farli rimanere nel padiglione. E la struttura, a riprova che il prefabbricato funzioni, non esclude che “se in futuro dovessero aumentare i ricoveri non possa ospitare altre persone“.

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