A Milano le fasi successive all'allarme Coronavirus saranno caratterizzate da piste ciclabili, servizi di sharing e nuovi parcheggi.
Milano si organizza per vivere al meglio la fase 2 da Coronavirus e ora è in cerca di nuove aree da adibire a parcheggi. In programma c’è la costruzione di nuove piste ciclabili per cui i lavori sono già cominciati, ma a scarseggiare a questo punto sono i posti auto.
Coronavirus, Milano cerca parcheggi per la fase
Il progetto, ambizioso ma necessario, è quello di rendere Milano una città meno inquinata già a partire dalla fase 2. L’idea è quella di incentivare gli spostamenti tramite biciclette e monopattini elettrici. Per questo motivo i lavori per creare nuove piste ciclabili sono già cominciati, così come quelli per incrementare i servizi di condivisione di biciclette e monopattini elettrici. Il problema però adesso è quello dei parcheggi, poiché le persone che prima erano pendolari ora preferiscono spostarsi con l’auto. Nonostante i mezzi di trasporto siano ben organizzati la paura di trovarsi in mezzo a un assembramento è molta.
Ecco quindi che Palazzo Marino lancia un bando rivolto a chiunque abbia un’area già pavimentata e all’aperto da trasformare in parcheggio. Le tariffe di sosta saranno come quelle dei parcheggi di interscambio e l’invito ai cittadini è proprio quello di utilizzarli. Il problema sorge anche per i posti di sosta riservato ai residenti. Con la comparsa di nuove ciclabili saranno sacrificate alcune strisce gialle, ma si sta già pensando a dove farne sorgere di altre. Infine è allo studio un’applicazione che possa mappare i parcheggi disponibili, gli stalli delle biciclette in condivisione e le macchine del car sharing a disposizione. Il progetto seppur ambizioso è fattibile e ad assicurarlo è l’assessore alla Mobilità Marco Granelli. Lo scopo, spiega, è quello di creare una rete di spostamenti che possa integrare quelli pubblici a quelli privati.