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Scala Milano, il sovraintendente Meyer sulla riapertura: “Non sarà facile”

Sarà difficile la riapertura del Teatro alla Scala di Milano, ma allo stesso tempo sarà un processo esemplare per l'Italia e per il mondo.

figuranti sanremo meyer
figuranti sanremo meyer

La riapertura della Scala di Milano sarà un processo difficile, ma il sovraintendente Dominique Meyer è fiducioso. In una lettera indirizzata a tutti i dipendenti ha promesso il massimo impegno per tornare ai livelli raggiunti prima del blocco da Coronavirus. Progetti e iniziative sono già in cantiere per riportare in auge uno dei più importanti palcoscenici dell’Italia.

Come avverrà la riapertura della Scala di Milano

“Stiamo pensando con dedizione a come riaprire il Teatro alla Scala in sicurezza per i dipendenti e per gli spettatori, all’altezza della sua storia – scrive Meyer-. Dovrà essere un segno importante ed esemplare, visibile e avvertibile a Milano, nella regione, in Italia e in tutto il mondo”. Con queste parole il sovraintendente Meyer ha voluto rassicurare tutti i dipendenti, ma anche gli spettatori. Il teatro alla Scala si è trovato da subito al centro del tornado che è stato – ed è tutt’ora – il Coronavirus. Qualche passo verso la ripresa si è già compito, ad esempio grazie al progetto che ha permesso di mettere online la storia del teatro.

La cancellazione di spettacoli avvenuta in questi mesi ha indubbiamente comportato la perdita dei ricavi della biglietteria. “Siamo in contatto continuo con i Fondatori e i Partner del Teatro per aggiornarli su quanto stiamo facendo per fronteggiare questa emergenza – spiega Meyer -. Per riconfermare oggi più che mai l’importanza del loro sostegno pur nella consapevolezza che la crisi sta producendo gravi ripercussioni anche sulle loro aziende“. Il sovraintendente spiega inoltre di essere in costante contatto con il sindaco Giuseppe Sala, nonché presidente del teatro, e con il direttore Maria di Freda. Lunedì 27 aprile è in programma una seduta del cda – in videoconferenza – per approvare il bilancio del 2019 e esaminare quello più drastico e complicato del 2020.

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